Il «professore» Álvaro Morte rivela la sua battaglia contro il cancro: «Pensavo di morire»

Quattro anni fa Álvaro Morte era un perfetto sconosciuto. Oggi, grazie al suo alter ego, «il professore» della serie Netflix La Casa di Carta –personaggio a cui ha detto addio lo scorso maggio – è uno degli attori spagnoli più apprezzati e richiesti. Ma sedici anni fa, molto prima di arrivare al successo planetario, la sua vita è stata segnata da una battaglia contro il cancro di cui ha parlato solo in un recente incontro con la stampa a Madrid: «Quando avevo 30 anni mi fu diagnosticato un tumore alla coscia sinistra. Ho temuto di perdere la gambapensavo di morire». 

In quel periodo buio Álvaro ha dovuto affrontare non solo le terapie, ma anche un lavoro mentale su se stesso per non cadere in depressione, divorato dai pensieri negativi. Poi ha capito che «sono ostacoli che possono capitare a chiunque, e che vanno affrontati». Lui ha «cercato di affrontarli con un atteggiamento positivo» che l’ha «aiutato molto». E alla fine ha vinto la sua battaglia: «Penso che la cosa più intelligente nella vita sia quella di trovare sempre qualcosa per cui brindare, e io ne ho tante».

Dopo la vittoria contro il cancro la carriera di Álvaro Morte (vero cognome Antonio Garcia) ha preso il volo. Ma lui è rimasto coi piedi per terra: «Ricordo sempre a me stesso di essere partito da zero. Non ho avuto un mentore o qualcuno che mi abbia aperto le porte. Ho studiato arte drammatica e ho frequentato i peggiori teatri di Spagna come tanti. Cerco di non dimenticarmelo», ha spiegato lo scorso agosto intervistato da Vanity Fair. Precisando che dal 2017, anno in cui grazie al «professore» ha raggiunto la fama planetaria, è riuscito a conservare tutte le sue vecchie amicizie: «Cerco sempre di separare il lavoro dalla vita privata, quindi i miei amici di sempre mi trattano come al solito e sono sorpresi quanto me per le cose assurde che mi capitano grazie alla mia professione».

Sposato con la stilista Blanca Clemente da cui nel 2014 ha avuto i gemelli Julieta e Leon, l’attore definisce moglie e figli «la cosa più importante della mia vita». Con buona pace delle fan italiane che lo considerano un sex symbol: «Non credo proprio di esserlo!», s’è schernito lui parlando con Vanity Fair. «Ma se così fosse, mi sembra una bella cosa che “il professore” venga ritenuto un tipo sexy per la sua intelligenza: soprattutto in un mondo in cui contano soprattutto gli addominali scolpiti e l’abbronzatura, il fatto che all’improvviso appaia questo tizio un po’ nerd, con le spalle curve, e alla gente piaccia, mi sembra un bell’attacco alla frivolezza».

VanityFair.it

Torna in alto