“Matrix 4”, la festa per la fine riprese è proibita: Keanu Reeves e ospiti aggirano le regole anti Covid-19

Duecento uomini e donne assembrate a festeggiare, ma non persone ‘qualsiasi’: a Babelsberg, nello stato federato di Brandeburgo, per la fine delle riprese di Matrix 4, il nuovo capitolo della saga di fantascienza nata 1999 grazie ai fratelli Andy e Larry WachowskiKeanu Reeves e il cast del film avrebbero partecipato a un mega party inscenandolo come fosse parte della lavorazione del lungometraggio per aggirare così le regole previste dal governo tedesco per arginare la pandemia.

Le autorità sanitarie locali si stanno al momento occupando di capire l’esatto svolgimento degli eventi: era veramente lavoro, quello che ha coinvolto così tante, troppe persone presso lo studio cinematografico della capitale della Germania, o un festeggiamento, più che pericoloso durante quello che sembrerebbe essere il picco della seconda ondata di coronavirus?

Secondo le prime indiscrezioni, rese note dal tabloid Bild in un articolo ripreso da Page Six, cast e troupe di Matrix 4 non avrebbero voluto rinunciare alle celebrazioni presso lo Studio Babelsberg di Potsdam, vicino Berlino, nonostante le restrizioni in vigore in Germania, entrata in un lockdown parziale di quattro settimane dallo scorso 3 novembre e che ha portato alla chiusura locali pubblici come bar e ristoranti, oltre ai cinema e ai teatri e, naturalmente, all’assoluto divieto di creare assembramenti.

“L’atmosfera era eccitante e piuttosto movimentata, anche se ci hanno provato la febbre e controllati prima di entrare, tutti muniti di mascherina, anche se in tanti poi se la sono tolta, nonostante non stessero consumando cibo o bevande”, ha raccontato una delle invitate alla festa che ha poi aggiunto che “non sono stati battuti né dei ‘ciak’ né erano presenti delle telecamere. I partecipanti, però, avrebbero inscenato il party come una scena del film. Da qui, l’ambiguità dell’evento. Sarà compito delle autorità ora districare il primo dei ‘misteri’ legati a Matrix 4.

Repubblica.it

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