Milena Gabanelli a 24 mattino dichiara: “La Rai? Sono molto delusa”

La fine dei miei rapporti con la Rai? Sono molto delusa, ma non ho neanche intenzione di menarmela troppo. Penso di avere chiuso con la tv“. Così a 24 Mattino (Radio24) la giornalista Milena Gabanelli risponde a Luca Telese e a Oscar Giannino, all’indomani del suo addio alla Rai. “La tv” – continua – “è un mezzo che mi interessa un po’ meno. Sono più interessata a queste piazze virtuali nelle quali si formerà la classe dirigente di domani. E’ un luogo di minore visibilità, ma di maggiore attrattiva per me. Il linguaggio si è incancrenito un po’ sul modello televisivo. E io voglio esplorare le potenzialità del linguaggio della rete e mettere tutto il mio impegno in questo mezzo”. La storica ideatrice e conduttrice di Report cadenza il suo racconto con caustica ironia: “Qual è il vero motivo che mi ha spinto a un gesto così drastico? E’ un motivo banale, capisco che sia incomprensibile ai più. Dal punto di vista del direttore generale della Rai (Mario Orfeo, ndr), lui ha fatto qualsiasi cosa per trattenermi e io, siccome sono matta, rinuncio allo stipendio da condirettore e me ne vado. Io sono matta. Ho rotto le scatole al mondo intero, perché sono cresciuta con l’idea che per guadagnarmi uno stipendio devo produrre qualcosa. E invece sono stata messa nelle condizioni di non produrre nulla”. E aggiunge sarcasticamente: “Ho avuto grandissime manifestazioni di affetto dalla Rai, del tipo: ‘Gaba, sei una grande risorsa per noi’. Attenzione a quando cominciano a dirti troppo spesso che sei una risorsa. E infatti poi tutto si è tradotto in quella roba lì. La verità è che a me piace lavorare con le persone che mi piacciono. E anche se sono dei geni, ma non mi piacciono, ci salutiamo. Forse ci sono state incompatibilità, dei fastidi per il mio essere trasversale ed eccessivamente indipendente”. La giornalista continua: “Non so se in Rai volessero un profilo più istituzionale di quello che offrissi. So solo che la Rai di oggi non ha le caratteristiche e le competenze per guidare un’azienda di 12mila persone. Vedo delle carenze per affrontare i problemi di un’azienda importante. Io sono stata assunta per realizzare la ricognizione di un portale unico di news, che la Rai è l’unica al mondo a non avere. Posso anche non essere io a guidare quel lavoro e mi va benissimo, ma almeno chiedetemi a che punto fosse il lavoro fatto finora e a quali utili stessimo rinunciando. Nessuno me lo ha chiesto, come si fa in tutte le aziende attente a come si spendono i soldi altrui. Ci hanno lavorato per 4 mesi 20 persone assunte in Rai. Sono costi buttati via”. Poi puntualizza: “Io in politica? No, perché non so nemmeno da dove si comincia. Abbiamo un’Italia messa così, perché sembra che tutti siano sempre capaci di fare tutto“. E Oscar Giannino aggiunge: “E invece i talenti di chi sa fare bene il suo dovrebbero essere messi nelle condizioni di fare ancora meglio. Sembra quasi un principio rivoluzionario”. “E’ vero” – replica Gabanelli – “sembra un concetto sovversivo in questo Paese. Il reclutamento dei soggetti a cui metti una sedia sotto il sedere deve valorizzare quella sedia. Altrimenti, se c’è anche uno bravo, viene stritolato. Il geometra messo a guidare una Asl pensa indubbiamente di far bene, ma non può capire molto di sanità”.

Gisella Ruccia, Ilfattoquotidiano.it

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