(Marida Caterini, cialis Il Tempo) «Racconterò il mio teatro sotto un’ottica differente, buy dal camerino, luogo in cui si concentrano le emozioni dell’attore prima di andare in scena». Vincenzo Salemme così anticipa la sua partecipazione al programma «Camerini» in onda su Sky Arte HD a partire da domani 26 giugno alle 20,30. Marco Baliano, conduttore e fulcro del programma, ha intervistato Salemme in un percorso artistico ed emozionale. L’attore sarà ospite nella puntata che andrà in onda il 10 luglio.
«Io sarò al Teatro Diana di Napoli dove ho portato in scena lo spettacolo “Sogni, bisogni, incubi e risvegli”. Riprenderò lo spettacolo di cui parlo in Camerini nel prossimo novembre in un tour che comprenderà Milano, Bologna, Firenze. A settembre comincerò a girare il mio nuovo film che ho scritto insieme a Paolo Genovese. Si tratta di una commedia moderna, brillante, che coniuga toni romantici a effetti comici destinata ad arrivare nelle sale a marzo 2016».
Salemme manca dal piccolo schermo dal 2009 quando, insieme ad Anna Falchi, condusse su Rai1 il programma «Da Nord a Sud…e ho detto tutto». «Mettevamo a confronto le caratteristiche salienti del Meridione e del Settentrione in un’atmosfera goliardica, mai superficiale. Ma non fu un esperimento riuscito». Sull’eventualità di tornare in tv, Salemme spiega: «ovemai potesse essere possibile, mi piacerebbe realizzare un varietà pensato da me con artisti che al genere sono molto vicini per vocazione professionale».
Lui, però, è convinto che il grande varietà non appartenga più al piccolo schermo. «Oggi si realizzano spettacoli collettivi come Colorado e Made in Sud che rappresentano una valida e costruttiva realtà. Soprattutto per noi meridionali, abituati ad essere individualisti, il programma di Gigi & Ross costituisce l’esempio di un show corale in cui tutte le voci si fondono per un unico scopo: divertire il pubblico in maniera interessante focalizzando l’attenzione sulle tematiche più attuali. Insomma Made in Sud è riuscito a intercettare i gusti di un pubblico trasversale che non vive solo a Napoli».
Salemme crede anche nella «buona salute» del cinema italiano. «Abbiamo registi molto considerati a livello internazionale. Il 2015 ha mostrato segnali di ripresa che si accentueranno nel 2016. Ma è necessario puntare sulla qualità delle sceneggiature, sulla bravura dei registi e sul “tornare a fare gruppo” perché la divisione è controproducente».