Fabrizio Gatta, da volto tv a prete: «L’amore? Doveva arrivare l’incontro più importante, quello con Dio»

La notizia era rimbalzata ieri nella rete: Fabrizio Gatta, volto storico di Rai1, che in passato ha condotto programmi popolari come Linea Verde, Unomattina Weekend e ha affiancato Fabrizio Frizzi nelle finali di Miss Italia sta per essere ordinato sacerdote. Ed esercita già, come diacono, nella città d’origine della sua famiglia, Sanremo, dopo una vita a Roma. Ma bastava seguirlo suoi canali social, vedere le sue foto con indosso il clargyman, l’abito dei religiosi (come quella qui sopra con papa Francesco tratta dal suo profilo Twitter), per capire che qualcosa era cambiato nella sua vita già da tempo. Raggiunto dal Secolo XIX che ha rilanciato la sua storia, “don” Fabrizio Gatta racconta di aver avuto con la fede un «rapporto altalenante», nonostante gli studi dai preti. Da bambino, racconta ridendo oggi, «sognavo di diventare Pippo Baudo». E in fondo ci è andato vicino (ancora oggi lo chiama con affetto “Sua Pippità”). Ma, poi, a cinquant’anni, al culmine della carriera, ecco la scelta di dedicarsi interamente a Dio e alla Chiesa.
Da ex professionista della tv non si stupisce che ora, d’improvviso, si parli di lui e che tutti lo cerchino: «In tempi di crisi di vocazione un religioso non più giovanissimo fa notizia» ha detto ieri al Secolo XIX. Ma oggi, dopo essere stato virale in rete per una giornata intera, ha scelto il silenzio: «È in ritiro spirituale e per una settimana preferisce restare tranquillo», fanno sapere dalla parrocchia di San Siro, dove svolge le funzioni di diacono in attesa di essere ordinato sacerdote il prossimo 7 dicembre.

«Belle auto, belle donne, ma mi mancava qualcosa»

«Avevo successo, belle auto, belle donne, non mi mancava nulla. Vivevo un po’ quel senso di onnipotenza che ti dà la notorietà», aveva raccontato Gatta alla rivista Credere, nel 2013, quando maturò la sua scelta di vita e ne parlò al cardinale Agostino Vallini. E l’amore? Al pari della vita che faceva, la posizione, il successo, non gli ha dato quello che cercava, anche se le relazioni, ovviamente, ci sono state: «Ma non c’è stato l’amore della mia vita, quello del per sempre. Doveva arrivare un Incontro più importante» ha raccontato al Secolo XIX. «L’amore che ti cambia la vita per sempre è quello per Dio. Ho lasciato tutto per Lui».

«Con Gesù ci metto la faccia»

Quanto al colloquio “svolta” con il cardinale, raccontò Gatta ad Avvenire: «Mi sono sentito abbracciato. (…) Con Gesù, ci voglio mettere la faccia. Inoltre spero che la mia storia sia di esempio per quei tanti che si vergognano di mettersi il crocifisso al collo, o di dirsi cristiani. Abbiamo bisogno di testimoniare la nostra fede, senza per questo diventare dei fanatici».
Oggi, in attesa di completare il cammino con la sua ordinazione sacerdotale, don Fabrizio Gatta quella testimonianza di fede la porta avanti anche sui suoi canali social, ma con leggerezza: pillole di vita, incontri, selfie, frasi. Sempre con il sorriso. E non manca neppure qualche selfie amarcord con gli ex colleghi Rai quando arrivano da Roma a Sanremo nelle settimane del Festival. tanto affetto e nessun rimpianto.

Elisa Messina, corriere.it

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