Mediaset, tesoretto da 500 mln

È quanto il gruppo del Biscione aveva messo a budget
per la Champions league 2018-2021
A breve partiranno le aste per i diritti tv di F1, Serie A e MotoGp

Il gruppo Mediaset aveva messo a budget fino a 500 milioni di euro all’anno da spendere in diritti tv sportivi. Sempre ammesso che il Biscione abbia effettivamente ancora voglia di competere su questo campo da gioco, ecco, adesso, dopo aver perso l’asta dei diritti tv Champions league ed Europa league di calcio 2018-2021, si ritrova il tesoretto intatto.
Che farsene? Molto dipenderà dalla evoluzione della vicenda con Vivendi.
Ma, ipotizzando che la pace tra il Biscione e i francesi non arrivi per tempo, ci sono una serie di scadenze imminenti. Innanzitutto, a breve, partirà l’asta per i diritti tv della Formula Uno, che Sky ha in esclusiva fino al termine del 2017. Poi ci sarà la nuova asta per i diritti tv della Serie A di calcio 2018-2021, cui seguirà quella per Coppa Italia e Supercoppa. Nel 2018, inoltre, ci sarà l’asta per i diritti della MotoGp, in esclusiva su Sky fino al termine del 2018. Andrà anche rinnovato il contratto con i canali di Eurosport (visibili su Premium e su Sky), in scadenza anch’esso nel 2019.
Quindi è giusto ribadire che nella stagione 2017-2018 nulla cambia per Mediaset Premium, che avrà la Champions in esclusiva, le partite delle principali squadre di serie A e i canali di Eurosport. Ma è altrettanto corretto affermare che i destini di Premium, e del centinaio di persone che lavorano allo sport, di cui una cinquantina giornalisti, si decidono nelle prossime settimane, vincendo o meno le aste che mettono in palio i contenuti pregiati.
Per la Formula Uno si parte dai circa 50 milioni di euro all’anno pagati da Sky; per la Coppa Italia e la Supercoppa dai 22 milioni versati dalla Rai; per la Moto Gp dai 24 milioni all’anno pagati da Sky.
Il gruppo Mediaset, peraltro, a prescindere dalle offerte in pay tv, dovrà anche stabilire se lo sport, nei prossimi anni, farà o meno parte dei suoi canali generalisti free to air. Mentre la Rai, infatti, propone in chiaro alcune gare di Formula Uno, la Coppa Italia di calcio, le partite della Nazionale italiana, gli Europei e i Mondiali di calcio, le Olimpiadi o il grande ciclismo, i canali di Mediaset, invece, dal luglio 2018 avranno, per ora, solo la Superbike. Che non è proprio uno spettacolo imperdibile.
Sui diritti della Formula Uno si tratterà di vincere la concorrenza di Sky e pure di Discovery (i nuovi proprietari della F1, ovvero Liberty Media, controllano infatti anche il gruppo televisivo Discovery), che potrebbe magari trattenere i diritti in chiaro ora concessi alla Rai.
Più probabile, invece, che Mediaset possa aggiudicarsi i diritti in chiaro della Coppa Italia e della Supercoppa di calcio, con un forte rilancio rispetto ai 22 mln annui pagati dalla Rai fino al giugno 2018. Sulla Serie A si tratterà di vedere come verrà organizzato il nuovo bando, ma si può probabilmente escludere che vengano offerti pacchetti per partite in chiaro.
La vittoria di Sky, che ha messo sul piatto 270 milioni di euro all’anno per i diritti esclusivi di Champions league ed Europa league di calcio, apre la porta ad almeno un paio di deflagranti conseguenze nell’universo televisivo italiano. Da un lato, può essere il primo passo verso la fine della avventura di Premium, da cui Sky, comunque, trarrebbe indubbi vantaggi in termini di nuovi abbonati; dall’altro, se Sky conserverà i diritti esclusivi anche in chiaro, potrebbe rappresentare una crescita ancor più rapida di Tv8 come grande competitor nel territorio generalista, che è il core business di Mediaset. Il canale Tv8 di Sky, infatti, viaggia ormai attorno al 2% di share in prima serata. Già propone le partite di Europa league in chiaro (che in alcuni casi toccano pure picchi del 6-8%) e le gare di MotoGp (con share in doppia cifra, spesso vicini al 20%). Le partite di Champions league con squadre italiane, in base a stime interne, da sole varrebbero mezzo punto di share medio in più al mese in prime time. E Tv8, quindi, potrebbe superare di slancio il 3% di share già nell’autunno del 2018.
Rimane il tema dei costi-benefici: questa gara muscolare gonfia sicuramente gli ascolti, trattiene gli abbonati, magari li aumenta pure. Ma costa tantissimo. Premium ha dovuto incassare una perdita monstre di 384,4 milioni di euro nel 2016. E, va ricordato, pure Sky Italia ha chiuso in perdita nel 2013, nel 2014, e anche nel 2016 (-38,1 milioni di euro di rosso) nonostante non avesse il bilancio gravato dagli alti costi della Champions che, invece, incideranno dal 2018 in poi.
Claudio Plazzotta, Italia Oggi

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