RADIOMEDIASET, INVESTITI 130 MLN

Emittenti in utile operativo quest’anno. Per la tv c’è il 20 del telecomando. Sky? Niente trattative
Causa con Cruciani: aveva firmato per passare a 105

Nell’operazione RadioMediaset, iniziata formalmente nel 2016, sono stati investiti finora 130 milioni di euro per acquistare e potenziare R101, 105 e Virgin Radio, con un risultato operativo che, per le emittenti coinvolte, era complessivamente negativo per 6,5 milioni nel 2015, e che, dopo la cura del Biscione, sarà positivo per 5 mln di euro nel 2017, fino a una previsione di 13 milioni di euro al termine del 2020.
Un’altra decina di milioni di euro sarà investita da Mediaset nel comparto televisivo per comprare l’lcn 20 di Rete Capri: «Abbiamo raggiunto un accordo coi venditori», spiega Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, «e ora dobbiamo solo verificare alcune condizioni di regolamento con Agcom e studiare bene il perimetro dell’asset.
Comunque posso dire che l’lcn 20 a breve diventerà un canale di Mediaset, ci sono almeno tre ipotesi sull’uso che ne faremo, ma non abbiamo ancora deciso».
Bene la raccolta pubblicitaria dell’intero gruppo Mediaset, con i primi sei mesi del 2017 in crescita e a un ritmo superiore a quello del mercato.
Nessuna trattativa, invece, con Sky per intrecci relativi a Premium, e nessuna novità neppure sul fronte Vivendi: «Loro si dicono fiduciosi di raggiungere un accordo con noi? Ma fiduciosi de che?», ribatte sorridendo Pier Silvio Berlusconi, «tenuto conto che di proposte concrete, che comunque difficilmente sarebbero state accettate, non ne sono arrivate, e che l’accordo migliore con loro l’avevamo già raggiunto lo scorso anno. Vivendi ha deciso di non rispettarlo, e questo ha causato danni gravissimi a Mediaset. Un danno enorme nel bilancio 2016 (i conti saranno approvati il prossimo 19 aprile, ndr), completamente causato da loro».
Berlusconi, comunque, si dice tranquillo, per nulla preoccupato, «perché, nel caso, la soluzione la devono trovare loro. Noi ora dobbiamo lavorare, far crescere Mediaset, non possiamo perdere tempo, e della cosa ormai se ne occupano i legali».
Il Biscione ha chiesto oltre 1,5 miliardi di euro di danni a Vivendi per il mancato rispetto del contratto; che, sommati ai 200 milioni versati a Fininvest come caparra da Sino Europe per l’acquisto del Milan che invece, in base ai recenti sviluppi, potrebbe saltare definitivamente, e ai danni che Mediaset ha chiesto a Giuseppe Cruciani per il mancato rispetto del contratto firmato la scorsa estate per passare da Radio 24 a 105, potrebbero rappresentare un’interessante nuova fonte di ricavi per la galassia fondata da Silvio Berlusconi. Fuori dallo scherzo, «Cruciani aveva firmato con noi un contratto, e ora gli abbiamo fatto causa», commenta Pier Silvio Berlusconi, «e andiamo avanti, nella convinzione di avere ragione». Il conduttore, infatti, dopo l’annuncio ufficiale dato dai vertici di Mediaset nel luglio 2016, era invece rimasto a guidare La Zanzara su Radio 24.
È tornata alla ribalta, infine, l’ipotesi di alleanze tra Ei Towers (Mediaset) e Rai Way, società che gestiscono torri di trasmissione: «Tutti sanno che Ei Towers, due anni fa, aveva lanciato un’opa su Rai Way. Era ed è un’operazione strategica per il sistema paese e per lo sviluppo delle torri di trasmissione. Resta strategica», conclude Berlusconi, «anche se la mossa (come sembra ora, ndr) dovesse partire da Rai Way. E, come è noto, noi siamo disponibili a tenere una quota di minoranza del nuovo gruppo. Ma, detto questo, al momento non c’è nulla di concreto alle viste».

di Claudio Plazzotta, ItaliaOggi

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