Irama ammette: “Ecco perché non sono fidanzato”

39 dischi di platino e oltre 1 miliardo e 600 milioni di streaming, il 26enne monzese continua a far parlare di sé. E in un’intervista ammette di avere anche lui problemi di cuore: “Le mie ragazze mi hanno sempre odiato per questo…”

Filippo Maria Fanti, in arte Irama, dice di rappresentare lo stereotipo vivente dell’artista: “Vivo di notte e dormo di giorno”. Nel 2018 vince Amici, poi partecipa a Sanremo, nell’anno di Mahmood, Ermal Meta e Francesco Gabbani. Poi arrivano 39 dischi di platino e oltre 1 miliardo e 600 milioni di streaming. E ora racconta in un’intervista anche dell’amore. Nonostante le cose non vadano benissimo per il 26enne

UN’INFANZIA DIFFICILE – “Il ragazzo Paranoia”, come lo ha denominato Maria De Filippi, nato a Carrara nel 1995 e cresciuto a Monza. E dei suoi anni da adolescente racconta: “Sono cresciuto tanto per strada. All’epoca a Monza sembrava di stare nel film I guerrieri della notte, una battaglia tra bande. Ho avuto esperienze molto brutte che mi hanno formato; ho anche rischiato di morire ma non voglio parlarne”.

MARIA DE FILIPPI NEL CUORE – Filippo lascia la scuola perché “a 17 anni ho avuto il mio primo contratto discografico”. E, ad accoglierlo a braccia aperte nel mondo dello spettacolo, trova Maria De Filippi. “L’ultimo disco di platino l’ho regalato proprio a lei pochi giorni fa ringraziandola ancora perché tanto del mio inizio lo devo sicuramente a lei. Mi sembra passato un secolo, ma penso che la vita degli artisti vada contata come quella dei cani: un anno ne dura sette”.

SFORTUNATO IN AMORE – Molto attento alla sua privacy, Irama racconta come mai sceglie di non pubblicare nulla della sua vita privata: “La mia popolarità è legata alla musica, non al mio personaggio. Non ho nulla contro chi decide di fare della propria vita un reality sui social, ma io mi sono sempre sentito un coglione a filmare qualsiasi cosa vedessi anziché viverla”. E ammette una certa difficoltà nel mantenere una relazione: “Non faccio una vacanza da quattro anni, al massimo mi concedo quattro giorni di pausa, infatti le mie ragazze mi hanno sempre odiato per questo: andavamo dall’altra parte del mondo e poi dopo 96 ore me ne dovevo già andare”.

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