Amadeus: «Il mio ultimo Sanremo. I Jalisse? Meglio lavorare e non lamentarsi. Porte aperte ai Måneskin»

Si parte. Il Festival di Sanremo avrà il suo cast completo da mercoledì 15. Ai 22 Big già annunciati si aggiungeranno i tre vincitori di Sanremo Giovani, scelti in diretta su Rai1, dal teatro del Casinò. Per questa edizione Amadeus è tornato alla clausola Mahmood che riuscì a vincere il Festival partendo proprio dalla selezioni dei giovani di dicembre. Non solo due, come previsto inizialmente dal regolamento, ma tre passeranno al Festival di febbraio. «Mi sono svegliato con questa idea e siccome le canzoni sono tutte belle porterò tutto il podio. Nella valutazione finale, mia e della Commissione, c’è anche il giudizio sul brano inedito che porteranno poi alla fase finale», ha annunciato Amadeus presentando la serata che oltre alla sfida vedrà sfilare anche tutti i Big (tranne Elisa che ha il Covid).

«Nuova avventura»

«Sono contento di iniziare questa avventura — dice Amadeus —. Il primo Festival fu il massimo dell’assembramento, non avevo mai visto tanta gente insieme. Il secondo il deserto che non auguro a nessuno di rivivere: ricordo le riunioni in cui si pensava addirittura di cancellarlo. Per me non ce ne sarà un’altra, lo dico tutti gli anni ma da interista direi che mi fermo al triplete». Ottimista anche Stefano Coletta, direttore Rai1: «Siamo all’atto finale di una parabola che è stata unica nella storia della tv. Il primo fu una festa, l’anno scorso un’edizione antistorica, ma con un cambio di pubblico mai avvenuto prima che ha portato i giovani davanti alla tv. A quella in arrivo mi preparo con un sentimento di giustizia compensativa: spero si possa lavorare senza la paura e i timori dello scorso anno».

Notte fonda

Ama non svela ancora le sue carte. Di sicuro si finirà a notte fonda. «A me piace stare ad ascoltare tutte queste canzoni anche fino a tardi. E poi ci sarà spazio per la leggerezza. Fiorello? Con lui abbiamo il patto che ne parliamo venti giorni prima». Presto per parlare di ospiti. «Ci inizio a ragionare dai prossimi giorni. Dovranno essere super perché ce ne sono di tali in gara. Per i Måneskin ovviamente porte aperte: loro sono stati una cosa dirompente con una forza che mi ha conquistato».

L’esclusione dei Jalisse

Amadeus ha replicato anche ai Jalisse e alla polemica per la loro (25esima) esclusione dal Festival: «Io valuto la canzone e non ritenevo la loro adatta al mio Festival. Niente contro i Jalisse, così come niente contro gli altri 320 esclusi», ha detto il conduttore alla vigilia della finalissima di Sanremo Giovani. E non ha usato mezzi termini per commentare l’uscita pubblica dei due artisti, secondo loro «vittime di pregiudizio». «Credo che la cosa più importante sia quella di lavorare e non di lamentarsi perché la lamentela non rende mai merito alla storia di un cantante. Mi hanno sempre insegnato di lavorare sodo e a non pensare che ci sia sempre un complotto contro qualcuno. Lavora e magari le cose possono migliorare». Solo così «magari in futuro ci sarà occasione per loro».

Cercasi sponsor

Da qualche anno Sanremo presenta un bilancio in attivo. Da viale Mazzini non sembra esserci timore per il fatto che Tim, lo sponsor principale delle ultime edizioni, si sia sfilato all’ultimo momento. «È un momento particolare per la società e la scelta è comprensibile. L’uscita di uno sponsor così importante per noi ha riacceso l’interesse del mercato e contiamo di avere un buon risultato di sponsor e pubblicità», dice Coletta. Claudio Fasulo, vicedirettore Rai1, guarda al futuro della manifestazione: «Mehta, Ultimo, Mahmood e Gabbani sono nati dal percorso di rilancio che abbiamo iniziato nel 2015. Sarebbe bello anche dare una serialità a Sanremo Giovani con una sorta di accademia permanente».

I 12 giovani in gara

Ecco i 12 giovani in gara: Bais («Che fine mi fai»), Martina Beltrami («Parlo di te», Destro («Agosto in piena estate»), Esseho («Arianna»), Littamè («Cazzo avete da guardare»), Oli? («Smalto e tinta»), Matteo Romano («Testa e croce»), Samia («Fammi respirare»), Senza_Cri («A me»), Tananai («Esagerata»), Vittoria («California»), Yuman («Mille notti»).

Andrea Laffranchi, corriere.it

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