X-FACTOR, IL 37% DEGLI ASCOLTI DIFFERITI

xfactorOggi si chiude la decima edizione di X-Factor, con una media di 1,236 milioni di telespettatori per le puntate live su Sky Uno, e 2 milioni di ascolti nei sette giorni, ovvero con un 37% di impatto delle audience differite. Da un lato, come spiega Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali di Sky Italia, «c’è la soddisfazione di crescere del 21% rispetto agli ascolti del 2015, all’interno di un format che è sempre lo stesso e su una piattaforma pay che, a differenza della tv in chiaro, ha un parco abbonati al di fuori del quale non si può andare». La finale (tra gli ospiti Ligabue, Carmen Consoli, Giorgia, Giusy Ferreri, Baby K, One Republic e Clean bandit) andrà, come di consueto, anche in chiaro su Tv8 (nel 2015 si raggiunsero complessivamente 2,3 mln di telespettatori nel lineare), canale ben più acceso ora rispetto a un anno fa, e si potrà ascoltare in diretta pure su Radio Deejay.
Dall’altro lato è però interessante notare che pure un programma live a forte rischio spoiler come X-Factor ha comunque quasi il 40% degli ascolti differiti. Un fenomeno che, con le tecnologie messe a disposizione da Sky ai suoi abbonati (2,3 milioni hanno il decoder My Sky connesso a internet), diventa sempre più importante. Sia per le serie tv, dove, ad esempio, The Shannara Chronicles ha toccato una media del 70% di audience differita, The Young Pope il 57%, 1992 il 51%, la seconda stagione di Gomorra il 41%, sia per contenuti alla Masterchef (che riparte su Sky Uno il 22 dicembre) con punte differite del 50%. Peraltro ora si entra in clima natalizio, il più propenso dell’anno agli ascolti differiti e on demand. Lo scorso Natale 2015, quando i decoder di Sky connessi alla rete erano molti di meno, vennero scaricati on demand 16 milioni di titoli, di cui oltre 5,6 milioni nella sola settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio (per ora record settimanale di Sky On demand). E questo solo su Sky On demand, perché nella visione differita ci sono pure le registrazioni su My Sky, gli altri passaggi sul lineare ecc. «L’uso agevole dell’on demand ha fatto crescere tantissimo gli ascolti differiti nel parco Sky», commenta Massimo Scaglioni, professore associato in storia dei media ed economia e marketing dei media all’Università Cattolica di Milano, «e c’è effettivamente il rischio che i centri media sottovalutino questo tipo di ascolti. Tuttavia io credo che il palinsesto tradizionale e le tecniche di promozione dei programmi abbiano sempre la loro forza: in sostanza è la messa in onda lineare che poi spinge il consumo differito. E inoltre la condivisione sui social e il rischio di spoiler portano i telespettatori a consumare i contenuti piuttosto rapidamente».

di Claudio Plazzotta

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