EVASIONE FISCALE PER EZIO GREGGIO: 6 MESI DI PENA CONVERTITI IN 45MILA EURO DI MULTA

ezio-greggio-300x193(Adriano Palazzolo, check Il Giornale) Il comico sconterà 6 mesi di reclusione, convertiti in 45mila euro. Il contenzioso con l’Agenzia delle entrate si era chiuso con un accordo da venti milioni di euro. Sei mesi di reclusione convertiti in 45mila euro di multa e la “non menzione penale”. È questa la pena per Ezio Greggio a seguito del patteggiamento per reati fiscali chiesto dallo storico conduttore di Striscia la notizia.
A dare l’ok è stato oggi il tribunale di Monza, dove Greggio era a processo per le tasse evase sugli oltre 23 milioni di euro incassati da Mediaset dal 2009 al 2013.

Gli inquirenti contestavano al conduttore la cessione dei suoi diritti di immagine a una società con base irlandese e lo spostamento della residenza dichiarata a Monaco, nonostante lo showman vivesse praticamente in Italia.

A questo va aggiunto anche l’acquisto di un elicottero da 3,5 milioni di euro, nascosto al fisco attraverso diversi escamotage in modo da non versare l’Iva.

Dalla difesa di Greggio fanno sapere che “è stata messa la parola fine ad un contenzioso già chiuso con il fisco italiano oltre un anno fa. Il patteggiamento – chiarisce ancora la difesa – non è il riconoscimento di alcuna colpa, fatto confermato da sentenze di Corte di Cassazione e vari Tar, che a più riprese hanno negato al patteggiamento valenza di sentenza di condanna, a maggior ragione nel suo caso che si è chiuso senza menzione penale, ma è solo una scelta di strategia processuale voluta dall’avvocato
Bongiorno al solo fine di evitare le lungaggini di un processo che avrebbe condotto, senza ombra di dubbio, alla quarta decisione favorevole”.

Tre sentenze, infatti, aggiunge la difesa, “sia in sede civile che penale hanno già confermato in questi anni che Greggio è regolarmente residente a Monte Carlo dal 1993, ove tra l’altro è stato eletto presidente del Comites (Comitato degli italiani all’Estero), organismo ufficiale riconosciuto dal Presidente della Repubblica e dal ministero degli Esteri italiani, nonché dal governo di Monaco”.

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