I CANDIDATI SINDACI DALL’ANNUNZIATA AFFOSSANO LO SHARE

in mezz'oraRaffaella Carrà, sempre più vicina alla partecipazione alla prossima Domenica In (Rai1) si schiera per il ballottaggio di domenica. Ha scritto a Giuseppe Sala, candidato per il centrosinistra a Milano, per augurargli in bocca al lupo. Si esprime anche Rita Dalla Chiesa, che a suo tempo era stata proposta da Giorgi Meloni, come candidata del centrodestra. Ora che la Meloni è stata eliminata dice: «Se andrò a votare sceglierò Giachetti». Intanto Lucia Annunziata ha proposto a In mezz’ora (Rai3) il confronto coi candidati sindaci: ha preso la linea dai Tg regionali al 15% di share, è scesa sotto al 10%.

Mara Maionchi (ultimo impegno televisivo: Il processo del lunedì, Rai3 ) e la biografia scritta insieme al marito, Alberto Salerno, intitolata Tra moglie e marito, presentata da Fabrizio Binacchi, ex conduttore di LineaVerde (Rai1), ora direttore della sede Rai dell’Emilia-Romagna. Dice la Maionchi: «Litighiamo spesso, praticamente non facciamo altro. Ci lanciamo oggetti, facciamo qualche sceneggiata in pubblico, minacciamo la separazione. Ma finisce sempre che facciamo pace. Abbiamo caratteri, gusti, abitudini diversi, opposti, talvolta inconciliabili. Qual è il segreto per una così lunga vita coniugale? Semplice, mandarsi a quel paese tutti i giorni. E poi ricominciare da capo». Senza commenti.

Giordano Sangiorgi, ideatore del Mei, il meeting delle etichette indipendenti, annuale raduno di esordienti (o quasi),ha scritto al direttore di Rai2, Ilaria Dallatana: «Al posto di Nicola Porro, che ha deciso di non accettare la proposta Rai per un programma, in onda la domenica dalle 18,50 alle 20,30, accolga la nostra idea, in grado di attrarre i giovani: una striscia con musicisti esordienti e produzioni indipendenti che difficilmente trovano spazio in tv e sui grandi media, arricchita con la presenza di Mogol e di Elio e le storie tese. È tempo di un programma musicale del servizio pubblico per i ragazzi come lo sono stati Doc di Renzo Arbore e Discoring di Gianni Boncompagni». In attesa di risposta.

Daria Bignardi, direttore Rai3, resuscita Gad Lerner, orfano di Laeffe, la tv di Feltrinelli di cui era direttore editoriale e che si è ridimensionata. Gli sarà affidato un programma in seconda serata dedicato all’attualità religiosa, con in primo piano le problematiche legate all’islam e all’immigrazione.

Francesca Comencini, Claudio Cupellini e Claudio Giovannesi sono i registi che hanno portato la nuova serie di Gomorra (Sky Atlantic, Cinema e On demand), al record d’ascolto. Il nono episodio è stato il più visto di sempre con 1.264.436 spettatori, il 3,67% di share, mentre il decimo ha raccolto davanti alla tv 1.221.987 spettatori, con il 3,73% di share, consentendo a Sky Atlantic di diventare il canale nazionale più visto dopo le prime sette reti generaliste. Già in cantiere sono la terza e la quarta serie.

Mauro Orfeo (Tg1) e Alessandro Cecchi Paone (Tg4): settimana difficile per i direttori. Ad Orfeo è stato contestato di non avere proposto (unico Tg) alcun titolo di apertura sull’incidente d’auto costato la vita all’europarlamentare della Lega, Gianluca Buonanno. Poi di avere messo la sordina ai fischi indirizzati a Matteo Renzi dalla platea della Confcommercio. Mentre il direttore del Tg4 avrebbe attribuito al parlamentare 5stelle, Alessandro Di Battista, una dichiarazione rilasciata invece dal collega Luigi Di Maio. Adirata la nota dell’ufficio stampa grillino: «Il testo errato del Tg4 è stato inviato a tutte le redazioni che sono invitate a tenere conto della rettifica».

Bruno Vespa non l’ha presa bene e s’è consolato partecipando a un’iniziativa pubblicitaria del Resto del Carlino, il quotidiano di cui è direttore editoriale, con brindisi tra le rotative. Aveva chiesto a Pippo Baudo, in occasione dei suoi 80 anni, di partecipare a una serata di Porta a porta in suo onore. Baudo ha risposto picche, lasciando Vespa di stucco: «Se si celebra un ottantenne in attività», ha risposto Pippo, «il compleanno è una festa. Ma poiché non ho alcuna prospettiva di lavoro, rischia di trasformarsi in un necrologio anticipato».

Rita Dalla Chiesa, (reduce da La posta del cuore,Rai1), rimugina ancora sul suo divorzio da Forum (Canale5), dopo il quale gli studi tv le si sono (quasi) chiusi. Ricorda: «È vero che me ne sono andata io, ma mi dissero che Forum non si sarebbe più fatto. Ho letto sui giornali che Barbara Palombelli era stata chiamata non appena dissi che me ne sarei andata. Dopo tanti anni in azienda mi sarei aspettato che qualcuno mi dicesse ”resta con noi”. Invece ho letto sul giornale, immediatamente, che era stata chiamata Barbara. Se dopo trent’anni questo è il grazie che ricevo dall’azienda io passo da un’altra parte. Sbagliando».

Ilaria D’Amico è tornata al lavoro dopo la maternità per seguire (su Sky) gli Europei di calcio, in svolgimento a Parigi. Deve quindi commentare anche le gesta sportive del padre di uno dei suoi due figli, Gigi Buffon. Dice: «Il fatto che il mio compagno sia il portiere della Nazionale aggiunge fierezza e un po’ di sofferenza in più. Gioisco e soffro di più, ecco. Ma con il necessario distacco. Gli anni di esperienza ti aiutano a gestire l’adrenalina. Ovviamente, come conduttrice tv, l’incontro con Gigi mi ha già messo di fronte a momenti da gestire. Ma in ogni caso quando in tv arriva Gigi e sono io a intervistarlo, in quel momento lui rappresenta solo un anello fondamentale del racconto che sto facendo ai telespettatori».

Fiorello farà il bis anche se gli ascolti della sua Edicola (Tv8 e SkyUno) non sono stati esaltanti. Lui però è ottimista: «Rifaremo Edicola Fiore su Sky da ottobre. Questi dieci giorni sono stati un esperimento per vedere se in futuro poteva funzionare. E pare proprio di si». Ma la conferma del programma da parte di Sky è legata al desiderio di convincere lo showman a un impegno serale. Una strategia non percorsa dalla Rai. Dice Fiorello: «Quando ho provato a chiedere “chi vuole l’edicola in tv?” la Rai russava in poltrona. Sky in sei secondi ha ribaltato il bar, costruito un set ed eravamo in diretta».

Duccio Forzano, il regista di Fabio Fazio (sia a Che tempo che fa che al Festival di Sanremo che a Rischiatutto) ha deciso di divorziare. A quanto sembra, senza litigi. Ma dalla prossima stagione Fazio dovrà fare a meno di lui. Dice Forzano: «Il fatto è che sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Credo di aver dato moltissimo ai programmi ma lascio per una mia crescita, perché anche se ho 56 anni ho bisogno di crescere, di imparare ancora, di sperimentare». Aaa regista cercasi per la domenica sera di Rai3.

Torna in alto