Da Hermione ad attivista, i 30 anni di Emma Watson

Sembra ieri che indossava la tunica da streghetta in “Harry Potter e la pietra filosofale”. Lʼattrice è cresciuta e oltre ai ruoli al cinema è impegnatissima per i diritti delle donne

L’abbiamo vista crescere nei panni di Hermione nella saga di “Harry Potter” e oggi, 15 aprile, Emma Watson compie 30 anni. Amata dai ragazzi diventati grandi con lei nei film del maghetto di JK Rowling, è diventata negli anni un’attrice stimata, tra blockbuster e film d’autore, da “La Bella e La Bestia” disneyana all’ultimo “Piccole Donne“, ma anche un’influente attivista dei diritti delle donne, della gender equity, e fiera sostenitrice del motto “single e felice“.

Aveva appena 11 anni quando fu scelta per la parte di Hermione Granger, la ragazzina con i capelli lunghi e mossi e le lentiggini, compagna di scuola di Harry Potter e Ron Weasley nella scuola di magia di Hogwarts nel primo “Harry Potter e la pietra filosofale”. L’inizio di una carriera e popolarità incredibili con un ruolo che ha ricoperto per 10 anni, dal 2001 al 2011. Tra i tre protagonsiti è quella che ha tenuto un certo distacco dalla recitazione con l’idea scolpita di portare avanti gli studi. E così è stato: nel 2014 si laurea in Letteratura Inglese alla Brown University.

Ma non solo, crescendo è diventata testimonial influente di questioni femministe. Sempre nel 2014 è stata nominata Goodwill Ambassador, ambasciatrice di buona volontà dall’UN Women, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della parità di genere e del ruolo delle donne nel mondo, un impegno socio-politico diventato focale nella carriera dell’attrice. Il suo discorso pronunciato nello stesso anno alle Nazioni Uniti è stato così epico che l’attivista pakistana Malala Yousafzai ha affermato di essere diventata femminista dopo averlo ascoltato.

Tra le iniziative sociali che ha lanciato c’è anche “Our Shared Shelf“, un book club virtuale e femminista, sulla piattaforma Goodreads, seguito poi da una linea telefonica per aiutare le donne vittime di abusi sul lavoro. Emma è anche volto di Good on You, la piattaforma che “dà i voti” alla moda in termini di diritti dei lavoratori, eticità del processo produttivo e distributivo e della provenienza dei materiali. E proprio in questa veste è apparsa su Vogue UK. 

Riservatissima nella vita privata, l’attrice ha avuto diversi fidanzati ma lo scorso novembre in un’intervista priprio al magazine britannico si è definita “partner di se stessa“. “Mi ci è voluto molto tempo, ma sono molto felice di essere single. Lo chiamo essere auto-partner”, ha dichiarato.

A livello attoriale, per uscire dal ruolo di Hermione, nel 2012 Emma Watson sceglie il film “Noi siamo infinito”, che riceve diveris riconoscimenti. Con questa pellicola inaugura una “nuova” carriera che la porta tra i protagonisti prima di “Bling Ring” di Sofia Coppola e poi di “Noah” di Darren Aronofsky. Arriva nel 2017 “La bella e la bestia”, campione d’incassi (in cui se la cava benissimo col canto) che la porta pure al sesto posto fra le attrici più pagate. Seguono il fantascientifico “The Circle” con Tom Hanks e “Piccole donne” di Greta Gerwig, perfetto per raccontare la sua evoluzione da maghetta a donna che ha la necessità di tenere alta la bandiera del proprio sesso di appartenenza.

Durante la quarantena sta sostenendo la campagna #StayHome per fermare la diffusione del coronavirus. Watson ha pubblicato un post per sottolineare che l’autoisolamento salva la vita. “Mia nonna ha più di 70 anni, quindi è particolarmente vulnerabile”, ha scritto in un cartello esposto nel post. “Mia mamma è una diabetica di tipo 1 e la mia migliore amica è un professionista sanitario. #IStayhomefor them”.

Tgcom24

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