EI TOWERS RIPENSA L’OFFERTA RAI WAY

mediaset(di Andrea Secchi, ed Italia Oggi) Lasciare perdere l’offerta di acquisto e scambio e cercare una partnership con Rai Way oppure fare ricorso contro la decisione della Consob che di fatto ha bocciato l’opas di Ei Towers anche integrata dal cosiddetto piano B, ossia con l’abbassamento al limite minimo del 40% del capitale da raggiungere anziché il 66,7% originario.
La società delle torri controllata indirettamente da Mediaset si trova ora di fronte a queste ipotesi, senza escludere nemmeno la possibilità di presentare un nuovo prospetto e ricominciare l’iter davanti alla Consob con l’obiettivo di ottenere questa volta una quota di minoranza.
Decisioni da valutare attentamente soprattutto se si conferma quanto anticipato dalla stampa su un possibile coinvolgimento di F2i, la società di gestione dei fondi per le infrastrutture partecipata fra gli altri dalla Cassa depositi e prestiti. Il compito della F2i potrebbe essere, nel caso andasse in porto un’integrazione voluta da entrambe le parti, quello di garantire la presenza di una società terza, ma comunque di riferimento governativo.
Insomma, giornate convulse, dopo la doccia fredda della Consob, che nel suo comunicato di lunedì sera ha spiegato che la nuova formulazione dell’offerta è un’operazione differente rispetto a quella originaria. Perciò da una parte l’istruttoria in corso è considerata chiusa, dall’altra il semplice comunicato del 10 aprile di Ei Towers tecnicamente non aveva «i requisiti di contenuto necessari per avviare un nuovo iter procedimentale, non riportando alcuna illustrazione delle motivazioni dell’offerta condizionata al raggiungimento della soglia minima del 40%», soprattutto se la Rai non condividesse questo progetto.
Ieri quindi Ei Towers si è trovata a rivalutare il da farsi. È chiaro in ogni caso che l’opas al 67% da parte della società è superata, e non solo perché la Consob (dopo i ripetuti no di governo e Rai) ha bocciato l’offerta, ma anche perché la seconda fase è scattata: il problema dell’avere due società per le torri tv ridondanti è ormai anche nell’agenda del governo e ora si tratta di trovare una soluzione condivisa. Anche se dai ministeri interessati non si ha ancora un riscontro: «Non credo che si possa parlare di questo perché è in corso un procedimento e credo che sia più giusto mantenere il riserbo e lasciare che i protagonisti parlino», ha detto il sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli, rispondendo alle domande dei giornalisti su un coinvolgimento di F2i. «Al momento non è opportuno che io parli».
Ieri, peraltro, è continuata la partita davanti all’Antitrust nella quale Ei Towers non ha fatto cenno del piano B. L’a.d. Guido Barbieri ha «ribadito l’importanza e la solidità del progetto industriale», come ha spiegato ai giornalisti al termine dell’incontro. «Abbiamo parlato del procedimento in corso, quello del 25 febbraio», mentre «non era materia di oggi» fornire indicazioni della nuova offerta.
Il direttore degli affari legali Rai Salvatore Lo Giudice, anche lui in audizione per Rai Way, si è limitato dal canto suo a rappresentare quanto disposto dalla Consob. L’indagine dell’Antitrust andrà comunque avanti, con la riunione del collegio dell’autorità oggi e successivamente con l’Agcom che dovrà dare il proprio parere non vincolante sulla questione. Alla fine è data per scontata ormai una bocciatura anche da parte dell’antitrust sull’offerta originaria dopo che gli uffici tecnici si erano già espressi in tal senso.
In Borsa ieri le due società hanno parzialmente risentito di questo momento di stallo, con Ei Towers che ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,47% a 53,54 euro, mentre Rai Way ha segnato un -0,89% a 4,252 euro.

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