Mezzo secolo con “Il Padrino”, il capolavoro di Francis Ford Coppola compie 50 anni

Il film ebbe due seguiti: “Il padrino – Parte II” nel 1974 e “Il padrino – Parte III” nel 1990

Distribuito il 15 marzo 1972 in anteprima mondiale, “Il Padrino” di Francis Ford Coppola compie 50 anni. Adattamento di una parte del romanzo omonimo del 1969 dello scrittore newyorchese di origini campane Mario Puzo e costato circa sette milioni di dollari il film, e i suoi due seguiti, “Il Padrino Parte II” (1974) e “Il Padrino Parte III” (1990), sempre diretti da Coppola, è considerato uno dei più grandi ed influenti capolavori della storia del cinema.

Premiata con tre Oscar, su 10 nomination totali, miglior film, miglior attore protagonista a Marlon Brando e miglior sceneggiatura non originale a Francis Ford Coppola e Mario Puzo, la pellicola è stata di recente restaurata ed è tornata come nuova nelle sale, nonostante sia passato mezzo secolo dal debutto.

Per il regista, quel film sull’ascesa e la caduta della famiglia Corleone resta uno dei più amati della sua lunga carriera: “No, mai”, ha risposto Coppola quando gli è stato chiesto se, nell’ultimo mezzo secolo, si è mai stancato di guardarlo. L’italo-americano era all’epoca semi-sconosciuto: la scelta della Paramount, che aveva comprato i diritti del romanzo omonimo di Mario Puzo, cadde su di lui dopo una serie di ‘no’ eccellenti tra cui Sergio Leone, Sam Peckinpah, Peter Bogdanovich, Elia Kazan e il veterano dei gangster movie Arthur Penn.

Alla sua prima uscita cinematografica “Il Padrino” fu subito acclamato dal pubblico in tutto il mondo e negli Stati Uniti il film incassò tra i 246 e i 287 milioni di dollari, frantumando il record del kolossal “Via col vento”.

Fu quasi per disperazione e per ragioni economiche (costava poco) che la scelta di Paramount alla fine cadde su Coppola che apparteneva alla generazione dei “nuovi leoni” come George Lucas e Martin Scorsese. Il regista accettò, a patto di avere con se’ Marlon Brando e Al Pacino. “Dovete capire, da cineasta, non sapevo veramente come fare ‘Godfather’. Ho imparato a fare ‘Godfather’ facendolo”, ha detto al ‘New York Times’.

Si racconta che Marlon Brando accettò i provino anche se in pochi credevano che potesse incarnare l’anziano Don Vito Corleone. Ottenne la parte ma dovette adottare una serie di escamotage come l’ovatta in bocca per cambiare il profilo delle guance, la brillantina in testa per “invecchiare” i capelli, la voce bassa e roca per caratterizzare il personaggio. L’attore inoltre non si presentò, nella serata di consegna dell’Oscar, in segno di  protesta per le ingiustizie verso le minoranze etniche e mandò una nativa americana sul palcoscenico al suo posto.

Accanto a Brando un cast al top. Al Pacino, che divenne una star di prima grandezza, Robert Duvall e James Caan, tutti e tre nominati all’Oscar nella categoria miglior attore non protagonista. E poi John Cazale (nel ruolo di Fredo Corleone) e Diane Keaton (fidanzate e poi moglie di Michael).

“Il Padrino” è forse il solo film campione di incassi al box-office ad essere premiato agli Oscar, mentre la franchise (ne fanno parte due sequel e un ‘director’s cut’ intitolato “Coda” della tanto vituperata ‘Parte Terza’) è l’unica ad aver ricevuto la statuetta per “Best Film” per le sue prima e la seconda parte.

Battute del copione scritto da Coppola e Puzo tra cui “l’offerta che non si può rifiutare” e “lascia le pistole e porta i cannoli” sono entrate nel lessico globale assieme a termini come “consigliori”, “mandamento”, “picciotto” che anni dopo le rivelazioni ai maxi-processi di mafia rivelarono reali.

L’American Film Institute lo ha portato al secondo posto della classifica dei 100 migliori film di sempre, dietro solo al leggendario “Quarto potere” di Orson Welles. In 50 anni ha incassato nel mondo oltre un miliardo di dollari e in Italia è rimasto il maggior incasso di sempre fino all’arrivo di “Avatar” nel 2009.

Il film deve il suo successo anche alla musica di Nino Rota e alle ombre della cinematografia di Gordon Willis. 

“La Paramount era impreparata per il successo: improvvisamente si trovarono a doverlo proiettare a New York in cinque cinema contemporaneamente perché c’era tanta richiesta e poi in tante sale in tutto il mondo”, ha spiegato il regista: “Ma anziché pensare a preservare il negativo originale, lo logorarono usandolo per ricavarne tante copie. E a forza di essere usate, le copie cominciarono a non esser più come avrebbe dovuto essere il film”.

Negli anni Coppola  è tornato più volte alla pellicola originale, con restauri, recuperi di scene tagliate, aggiustamenti progressivi.
E per festeggiare i 50 anni del film/capolavoro la Paramount e la casa di produzione del regista, la American Zoetrope, hanno intrapreso un ennesimo scrupoloso restauro dell’intera trilogia, durato tre anni e presentato nelle sale cinematografiche di tutto il mondo poche settimane fa. Perché “Il Padrino” non smetta mai di brillare nel firmamento del cinema…

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