Stefano Colli, M’Innamoro al Buio dà un senso al nostro viaggio umano

Il brano è la ballata di chi non si arrende davanti alle ombre del cuore, ma trova proprio lì il senso del suo cammino

M’Innamoro al buio è il quarto estratto dal mio album “Aquiloni” e arriva dopo l’omonimo singolo di lancio, seguito da “Mozambico” (feat. Iskra) e “Indispensabile” (feat. Giò Di Tonno). Lo accompagna un video di forte impatto emotivo, girato nella meravigliosa cornice del teatro settecentesco di Villa Aldrovandi Mazzacorati a Bologna. Un’idea che si è concretizzata grazie alla collaborazione con AIDUSAssociazione per l’Inclusione di Udenti e Sordi, nata a Ferrara nel 2017 con l’obiettivo di abbattere le barriere che limitano l’interazione tra la cultura sorda e quella udente. Il mio intento è quello di apportare un contributo sincero alla diffusione della LIS (lingua veicolare per AIDUS), diffusione possibile anche grazie a questo genere di iniziative. La carica espressiva della lingua dei segni, infatti, rende fruibile il testo attraverso il canale visivo, grazie all’esibizione di un gruppo misto di sordi madrelingua, bilingue, oralisti e udenti segnanti e non.

Ho deciso di affidare la regia a una talentuosissima artista e amica, Miriam Previati. L’attrice Elisa Billi, ha avuto un ruolo fondamentale esprimendosi anche attraverso la danza. Porterò sempre nel cuore questa esperienza e la collaborazione con Aidus le cui volontarie hanno abbracciato il progetto con grande entusiasmo. L’interprete e performer LIS Serena Longo ha tradotto interamente il testo della canzone, interpretandolo al meglio attraverso la lingua dei segni; mi ha dato persino la possibilità di scegliere tra diverse alternative di interpretazione. Quando sono iniziate le riprese e Serena ha iniziato a “segnare” è stata subito magia: mi ha fatto letteralmente vedere la canzone! La musica è passata in secondo piano: eravamo tutti in lacrime. M’innamoro al buio è la ballata di chi non si arrende davanti alle ombre del cuore, ma trova proprio lì il senso del proprio cammino. È uno dei brani a cui sono maggiormente legato, il racconto di quanto sia sottile, in amore, quel filo che divide luce e buio e di come siamo portati ad oltrepassarlo per poi comprendere che, quando si ama, vale sempre la pena mettere in gioco i propri sentimenti e accogliere la propria vulnerabilità. Il brano è caratterizzato da una miscela elegante di sonorità acustiche ed elettroniche, un arrangiamento che richiama il British pop realizzato da Giancarlo Di Maria, come tutto l’album Aquiloni.

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