Ugly Dolls, le bambole brutte diventano una serie tv e scommettono sul licensing

Le Ugly Dolls, bambole di feltro non particolarmente belle e protagoniste del film di animazione Pupazzi alla riscossa in uscita in Italia il prossimo 14 novembre, hanno una bella storia: 17 anni fa David Horvath, illustratore, fumettista e designer di giocattoli, viveva a Los Angeles e scriveva molte lettere alla sua fidanzata (oggi sua moglie) Sun-Min Kim, che viveva in Corea del Sud. Nelle missive erano disegnati anche alcuni personaggi che ispirarono Kim a cucire a mano un regalo per Horvath: un pupazzo di feltro a perfetta imitazione di quelli cesellati sulle lettere. Da quel prototipo, le UglyDolls (bambole brutte) ebbero un successo immediato nel negozio di giocattoli Giant Robot di Los Angeles, col quale Horvath collaborava, per poi diventare un fenomeno in tutti gli Stati Uniti e nel mondo.

La major cinematografica Stx, fondata nel 2014, ha firmato nel 2017 un contratto per realizzarne un film di animazione, e insieme con il colosso cinese Alibaba creerà pure una serie tv da veicolare in 26 episodi sulla piattaforma in streaming Hulu. Intanto sono state siglate intese di licenza con big quali McDonald’s, Carl’s jr, Hasbro e Walmart. Va detto che la pellicola Pupazzi alla riscossa, con la prestigiosa regia di Kelly Asbury (nel suo curriculum Shrek 2 e Gnomeo e Giulietta), già uscita in molti paesi, compresi gli Usa, è stato un mezzo flop: costata 45 milioni di dollari, ha incassato finora appena 32 milioni di dollari, di cui 20 milioni negli Usa, e 12 nel resto del mondo (solo 500 mila dollari in Cina).

Non una buona notizia per la Stx, studio che versa in una situazione finanziaria poco florida (fallita la quotazione alla borsa di Hong Kong a fine 2018) che ha determinato pure slittamenti nell’uscita di Playmobil-The movie, altro bagno di sangue con un budget di 75 milioni di dollari e incassi mondiali, per ora, di appena 12 milioni. Tornando alle Ugly Dolls e al film Pupazzi alla riscossa, piuttosto piatto e poco divertente, c’è un cast stellare di doppiatori: Diletta Leotta, Achille Lauro, Elio, Federica Carta e Shade. Si canta moltissimo, ovviamente.

Claudio Plazzotta, ItaliaOggi

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