I CREATORI DI BREAKING BAD FARANNO UNA SERIE TV SUL SUICIDIO DI MASSA DI JONESTOWN: SI CHIAMERÀ RAVEN

vince-gilliganUna folle storia che merita di essere raccontata. L’ideatore di Breaking Bad Vince Gilligan sta lavorando a “Raven”, una mini-serie incentrata sul suicidio di massa del People’s Temple, meglio conosciuto come Jonestown. Con la regia di Michelle MacLaren (anche lei di Breaking Bad), “Raven” ripercorrerà le fasi del più grande suicidio di massa della storia, quello ordinato dal predicatore Jim Jones ai 913 discepoli culto del Tempio dei Popoli.
18 novembre del 1978: è questa la data del massacro collettivo che l’america non potrà mai dimenticarsi né, forse, spiegare. La serie seguirà le storie delle vittime che nella colonia fondata da Jones in Guyana decisero di mettere fine alla propria vita ingerendo cianuro.
La storia di Jim Jones come predicatore inizia del 1954, quando fondò la sua prima chiesa, coinvolgendo la comunità afroamericana dell’Indiana che al tempo soffriva una violenta segregazione razziale. Due anni dopo fondò il primo Peoples Temples Full Gospel Church, raccogliendo grande consenso e contando circa duemila fedeli.
Da quel momento l’ascesa di Jones fu inarrestabile: la sua influenza, anche nella politica locale, si era accresciuta, ma il culto da lui predicato iniziava ad avere dei tratti sempre più visionari.
A causa della minaccia atomica, che predicava ormai come imminente, convinse i suoi fedeli a seguirlo in un primo trasferimento collettivo in una remota città della California. Jones iniziava ad avere un’influenza preoccupante sul suo gruppo di fedeli. Circondava la sua persona di sacralità, identificando se stesso con il Messia e compiendo dei finti miracoli, ma allo stesso tempo faceva uso di droghe e veniva accusato di abusi psicologici e sessuali nei confronti dei suoi fedeli. In un suo sermone del 1973, affermava di essere stato scelto per essere Dio. Il predicatore definiva la sua dottrina come un “socialismo apostolico” o un “socialismo divino”. E possiamo dire che ha fatto di tutto per realizzare questo suo progetto.
Trasferito il centro della sua comunità a San Francisco, Jones iniziò a predicare di un sistematico piano degli Stati Uniti per sterminare gli afroamericani. In questo modo riuscì a legare a sé sempre di più questa comunità, che costituiva la maggioranza dei suoi fedeli. I devoti iniziarono a seguire i suoi precetti: vivere in comunità e a lasciare i loro beni al Tempio dei Popoli. Fu proprio nel 1973 che Jones spinse la sua dottrina sempre più in là e accennò, per la prima volta, ai suicidi come strumento utile alla causa del culto.
Nel 1974 Jones si interessò a fondare una città in cui poteva riunirsi al sicuro la sua comunità di fedeli, e fu così che la sua attenzione si rivolse al Guyana. I fedeli iniziarono a lavorare alla costruzione della città nella giungla vicino la città di Port Kaitum. Mentre questa località veniva presentata negli Stati Uniti come un luogo edenico, in California la reputazione del predicatore iniziava a incrinarsi. La campagna in favore del trasferimento nel nuovo paradiso in Terra di Jones fu così forte che nel 1977 Jonestown fu invasa da centinaia di persone, tutte pronte a realizzare il progetto del “socialismo divino”. La situazione interna era drammatica, ma nei contatti con l’esterno erano negati ogni abuso e malessere, come le punizioni corporali, che venivano imposte alla comunità. A causa delle accuse sempre più pressanti dall’esterno, Jones iniziò a promuovere tra i suoi fedeli la possibilità di un suicidio di massa.
La fine di di Jonestown cominciò quando i “parenti preoccupati ” per i loro cari trasferiti in Guyana e un gruppo di fuoriusciti lanciarono l’allarme negli Stati Uniti. Il deputato Leo Ryan decise allora di recarsi a Jonestown con una troupe della NBC e dei giornalisti di altre testate statunitensi, per capire costa stava accadendo alla comunità del Tempio dei Popoli.
Il predicatore mise in guardia i suoi fedeli contro questa visita. Alle domande e alle interviste avrebbero dovuto parlare solo del benessere della loro comunità. Quando Jones scoprì il tradimento di alcuni abitanti della città, che avevano chiesto al gruppo di portarli via con sé, la sua reazione fu atroce. La delegazione fu attaccata in aeroporto, prima della partenza. Il deputato Leo Ryan fu ucciso insieme ai suoi collaboratori. Un altro aereo riuscì invece a fuggire da Jonestown.
Il 18 novembre 1978 il predicatore Jones, a seguito dell’uccisione di Leo Ryan e dei suoi collaboratori, convinse i suoi adepti che la vendetta contro di loro sarebbe stata inevitabile e che avrebbero dovuto reagire con una morte volontaria, inevitabile per la realizzazione del loro progetto spirituale. Jones convinse i suoi fedeli ad abbeverarsi di cianuro, mentre lui si uccise con un colpo di pistola. Nel suicidio di massa che Jones definiva “rivoluzionario” si sono tolte la vita 913 persone.
La serie della HBO si ispirerà al libro “Raven” (“Corvi”), che porta la stesso nome della serie, di Tim Reiterman, giornalista sopravvissuto della delegazione che si era recata in Guyana nel novembre del 1978. Nella serie si parlerà dell’origine del Tempio dei Popoli, del seguito di Jones tra gli anni Cinquanta e Sessanta, e del “lato oscuro” del predicatore che iniziò a rivelarsi negli anni Settanta, con le voci sugli abusi, le droghe e i finti miracoli.

Huffington Post

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