Arte e yoga immersi nella bellezza delle ville storiche di Tivoli

Voglia di benessere, ma immersi rigorosamente nella bellezza. Dal mare alla collina (senza dimenticare il lungolago) la cura per il corpo, e per lo spirito, passa attraverso il paesaggio. Complice anche lo spettacolo della storia che può arricchire scorci e orizzonti. È la tendenza dell’estate. Metti un po’ di sana ginnastica all’alba in un parco storico, o quelle rinvigorenti sedute collettive di yoga tra i saloni di un museo e nei cortili di antichi castelli sul mare. Metti ancora una lezione di arti marziali al tramonto immersi in una villa monumentale all’ombra di santuari e templi millenari (e magari con un panorama mozzafiato su Roma), fino ad incontri di meditazione tra fontane secolari e chiostri affrescati. La cura della bellezza, insomma, sembra attrarre schiere di persone, sempre più curiose di sperimentare risvegli muscolari, pratiche della respirazione, discipline psicofisiche finalizzate al rilassamento in contesti di grande suggestione. Piace l’idea della bellezza come terapia. Ne sanno qualcosa nelle ville monumentali di Tivoli che in questa estate hanno inaugurato un progetto inedito, curato dal direttore Andrea Bruciati, tutto dedicato alla cura del benessere attraverso natura, archeologia e panorama storico. Il debutto ha coinvolto, per esempio, il complesso del Santuario di Ercole Vincitore diventato la speciale cornice per lezioni aperte di Tai Chi con i maestri della scuola Nei Shìjiàn Dao di Tivoli.Decine e decine di persone, di tutte le età, si sono date appuntamento sulla terrazza panoramica di questo sito titanico nella sua spettacolarità. Scarpe e abbigliamento comodo, famiglie intere, in tanti hanno scelto di sperimentare esercizi fisici e mentali che affondano le radici in millenarie arti marziali cinesi per migliorare la mobilità articolare e la respirazione. Con un panorama da cartolina su Roma. Complice il tam tam via social, è la bellissima Villa d’Este, nel cuore tiburtino, a collezionare pubblico di appassionati per le danze meditative in cerchio. Da affrontare rigorosamente al chiaro di luna. Complice, per tutta la settimana di Ferragosto, anche l’apertura straordinaria serale dei giardini del Museo. Movimento, musica, ritmo e stelle, sono il leitmotiv di questi incontri. A guidarle c’è Anna Maria Pensa, membro del Consiglio internazionale di Danze Unesco. «Le danze meditative in cerchio nascono da uno studio che mette in luce gli aspetti unificanti delle danze di tutti i popoli – racconta Andrea Bruciati – E sono intese come percorso che conduce all’equilibrio tra corpo e mente».

Laura Larcan, ilmessaggero.it

Torna in alto