Senti come suona Stranger Things 3: otto canzoni dagli Anni 80

La colonna sonora è uno dei plus della serie tv, noi abbiamo selezionato un brano per episodio

Otto episodi, come sempre disponibili su Netflix. Dopo due anni di attesa, Stranger Things è tornata a mettere in scena le avventure di El, Mike, Dustin, Lucas, Will e tanti altri. Chi conosce la serie tv, sa benissimo come il suo obiettivo sia quello di ritrarre gli anni ‘80, con tanto di citazioni cinematografiche provenienti da tutto il cinema fantastico, horror e d’avventura di quegli anni. Fino all’ambientazione, lo stile e il design. In tutto questo la musica, non poteva non avere un ruolo da protagonista. In misura maggiore rispetto alle stagione precedenti, i brani degli anni ‘80 (del 1985 per l’esattezza) delineano e accompagnano i personaggi. Una playlist per immergersi (senza spoiler) nel passato prossimo messo in scena da Stranger Things:

“Never surrender” – Corey Hart (Episodio 1: “Suzie, Do You Copy?”)
Never Surrender è il singolo della popstar canadese Corey Hart: gli spettatori possono ascoltarlo nel primo epsiodio della terza stagione. Il brano è un classico degli anni ‘80 ed è uscito proprio nel mese di giugno del 1985, anno in cui è ambientata la serie. Si tratta di una ballata capace di scalare le classifiche negli Stati Uniti. Il brano è un inno all’emancipazione e alla forza di volonta.

“You don’t mess around with Jim” – Jim Croce (Episodio 2: “The Mall Rats”)
Jim Croce è forse uno dei cantanti folk che più rappresenta lo spirito americano. Ballate sulla vita di tutti i giorni, che raccontano e tratteggiano l’uomo della porta accanto. You don’t mess around with Jim è un brano tra i più celebri dello storico folk singer statunitense. Uscito nel 1972, il brano è uno dei più celebri del folk singer di Philadelphia. La canzone tratteggia un bullo di quartiere dal cuore buono, proprio come Jim Hopper: il capo della polizia di Hawkins.

“Angel” – Madonna (Episodio 3: “The case of missing lifeguard”)
Uscito nel 1984, Like a Virgin è il secondo album in studio di Madonna. Angel è una delle canzoni più famose del disco che ha consacrato la carriera della popstar. Si tratta di un brano pruriginoso, con tanto di risatine e accenni di tastiere. La canzone ritrae alla perfezione gli anni ‘80 più pop e glam.

“Blueprints” – Kyle Dixon & Michael Stein (Episodio 4: “The Sauna test”)
Il duo texano Survive è la mente dietro la colonna sonora originale di Stranger Things: il tratto distintivo delle composizioni di Kyle Dixon e Michael Stein sono le sue influenze sonore: dalle colonne sonore horror di John Carpenter ai viaggi in musica dei Tangerine Dream.

“Strike zone” – Loverboy (Episodio 5: “The flayed”)
Come Corey Hart, anche i Loverboy sono canadesi. Sconosciuta al di fuori dal suo Paese d’origine, la band melodick rock è diventata nel tempo una delle più passate nelle radio dell’epoca. Non è un caso quindi, che il brano Strike zone sia parte della colonna sonora della serie tv.

“Neutron Dance” – The Pointer Sisters (Episodio 6: “E pluribus unum”)
Le The Pointer Sisters erano già entrate da tempo nel mondo del cinema. Infatti il quartetto r&b (ora sono un trio) erano già apparse in carne ed ossa nel film Donnie Brasco di Mike Newell, uscito nel 1997. A più di vent’anni di distanza, un altro brano fa il suo ingresso nel piccolo schermo. In particolare, Neutron Dance era una canzone molto celebre nel 1985, proprio perchè era entrato nella colonna sonora del film cult Beverly Hills Cops.

“R.o.c.k in the Usa”- John Mellencamp (Episodio 7: “The Bite”)
Anche R.o.c.k in the Usa è uscito nel 1985 ed è un omaggio al rock degli anni ‘60. Il brano è cantato e suonato da John Mellencamp: uno dei maestri del rock anni ‘80. Influenzato dal blues, Mellencamp ha avuto il merito di riportare la musica con le chitarre nella sua dimensione originaria: senza tastiere e sintetizzatori. L’album Scarecrow da cui è tratto il brano, è l’ottavo disco in studio del musicista dell’Indiana, ai primi posti delle classifiche di vendita dell’epoca.

“Heroes” – Peter Gabriel (Episodio 8: “The battle of Starcourt”)
Heroes è uno dei brani più celebri di David Bowie: una canzone diventata ben presto tra le più rappresentative del musicista britannico. Altrettanto rappresentativa, è la cover di un altro peso massimo della musica: Peter Gabriel. Rispetto all’originale, il brano vira verso toni ancora più malinconici, fino ad esplodere in una spirale di archi e violini. Tratta dall’ottavo album da solista dell’artista britannico (Scratch my back), la canzone accompagna le ultime scene dell’episodio finale.

Marco Tonelli, lastampa.it

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