Domani debutterà, su laF, “Love me stranger”

Dopo il successo dello scorso anno di “Love me gender” sull’identità di genere, Chiara Francini intraprende un nuovo viaggio attraverso l’Italia alla scoperta di storie e relazioni ai tempi del multiculturalismo con “Love me stranger”, in onda da mercoledì 15 maggio 2019 alle ore 21.10 in prima tv assoluta su laF (Sky 135).
Sono 12 le storie che Chiara Francini affronta e racconta con sguardo aperto, curiosità e ironia nella produzione originale laF realizzata da Stand By Me: protagoniste coppie, famiglie e gruppi di amici e colleghi, protagoniste di relazioni multiculturali e multietniche, capaci di raccontare – oltre le difficoltà, diffidenze, pregiudizi, burocrazie – storie ed esempi di un’integrazione, umana ed emotiva ancor prima che civile, dove tutte le differenze trovano un punto d’incontro in un profondo senso di uguaglianza, ricchezza culturale e rispetto reciproco oltre ogni confine.
Storie di famiglie multietniche italiane al 100% e storie di imprenditori multicolori che proprio grazie alle differenze hanno avuto successo e trovato nuove opportunità personali e di business. E ancora, storie di incontri tra culture lontane che hanno dato vita ad amori e percorsi di vita inaspettati, storie di eccellenza e di riscatto, fuori dagli stereotipi di genere e provenienza: come quelle della giapponese Mai che ha lasciato Tokyo per amore di un italiano e si è trasferita nell’Agro Pontino (con un seguitissimo canale YouTube) e quella di Dawda, rifugiato dal Gambia, innamoratosi della nostra lingua e anche della sua insegnante di italiano. Storie di#matrimonimisti tra meridionali e settentrionali del mondo – dall’Africa alla Sicilia, dalla Scandinavia alla Brianza, dall’India alla Toscana – e storie di eccellenza come quello di Kaoutar Badrane, prima avvocatessa italiana di origine araba che si occupa di diritti delle donne; storie di conversioni religiose per amore e storie di famiglie italiane multietniche e multicoloriche attraversano più generazioni e si allargano tra adozioni, matrimoni, figli di seconda e terza generazione.
E ancora, storie di imprenditori multietnici di successo, come l’atelier multiculturale di Prato, che ha sfilato anche per Pitti Moda, fondato da una imprenditrice serba, assieme ad una ragazza di nazionalità albanese e un’italiana e da un modello di origine albanese. Il salone di bellezza multiculturale a Roma dove lavorano una ragazza brasiliana, un’inglese e un apprendista egiziano assieme a uno stagista nigeriano: tutti amici inseparabili, ancora prima che colleghi.
Per capire in modo più profondo ogni storia, Chiara Francini nel suo viaggio si affianca  a professionisti ed esperti che nella loro attività toccano con mano queste realtà: Alberto Mascena, terapista di coppia e presidente dell’associazione italiana coppie miste; Laura Tucceri, wedding planner; Don Steffano, prete di periferia che officia messa in varie lingue per farsi comprendere da tutti; Andres Upegui, chef e critico gastronomico; Paolo Gasparini, specialista in genetica delle popolazioni; Lauricella Ninotta, preside di una scuola multiculturale, la Pisacane di Roma; Gian Ettore Gassani, avvocato di coppie miste.
Simbolico il punto di partenza di ogni puntata, l’Osservatorio astronomico di Monte Porzio Catone (Roma), metafora di curiosità e di volontà di ricerca, luogo ideale per interrogarsi su cosa siano oggi i confini e su come affrontare l’ignoto, insieme a all’astrofisica e divulgatrice Elisa Nichelli.
“Con Love Me Stranger – racconta Chiara Francini – ho imparato a domandarmi se il termine straniero non sia diventata esso stesso una parola straniera e se la realtà e la nostra società siano ancora una volta molto più avanti di quello che pensiamo. Si dice che gli opposti si attraggono e cosa c’è di più opposto – in apparenza – di due persone che provengono da culture, lingue e paesi diversi?“.
Attrice e scrittrice, autrice dei romanzi “Non parlare con la bocca piena” (Rizzoli, 2017) e “Mia madre non lo deve sapere” (Rizzoli, 2018), Chiara Francini in ogni puntata si fa interprete di chi vuole conoscere e comprendere qualcosa in più dei mutamenti della società italiana, sia quelli manifesti che quelli più nascosti, ascoltando chi li sta vivendo in prima persona e cercando di capire dove e come stiamo cambiando.
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