Il testo di ‘Porte aperte’, firmato da Belleno e Di Palo (rispettivamente classe 1949 e 1947) mentre le musiche sono del solo Belleno, in effetti non si limita al tema ‘immigrati’: “C’è molta gente disperata – che non ha perso la dignità / non ha una tavola imbandita – stringe la cinghia perché lo sa’ / che non arriva a fine mese – con le promesse che tu fai / e quel poco di lavoro ancora non ne dai / Non siamo qui a puntualizzare – ma la coscienza non permetterà / noi siamo qui a ricordare – queste verità / di un unione fatta di parole e di ipocrisie / le nostre porte aperte al mondo – e il terremoto che le spazza via / E questa Italia che da tempo non cammina / e ci strascina per le strade tutte rotte / e questa Italia che da tempo è lontana /non ci priverà del fiato – né la forza di gridare / E la paura poi ci assale – nelle vie delle città / non ci permette più di camminare – con l’amata libertà / sono troppi gli occhi sconosciuti – troppi intorno a noi / tutti i nostri sacrifici – sono a rischio sai / Ma siamo gente appassionata – della cultura e dei musei / davanti a una partita di pallone – siamo tutti figli tuoi / siamo lo specchio di una vita – che tutti ci invidiano /la Nazione per i sogni – dove tutti sbarcano“.
Il brano si conclude con la ripetizione, leggermente variata, del ritornello: “E questa Italia che da tempo non cammina / e ci strascina per le strade tutte rotte / e questa Italia che da tempo è lontana / non ci asciugherà il fiato – né la forza di gridare / E questa Italia che da tempo non cammina / e ci strascina per le strade tutte rotte / e questa Italia che da tempo è lontana / non ci priverà del fiato – né la forza di gridare”. Belleno ricorda che “al Festival di Sanremo siamo andati come New Trolls ben sette volte e abbiamo stabilito un record, visto che siamo sempre arrivati ultimi” e conclude dicendo: “Non è la prima volta che ci rifiutano una canzone, ricordo quando Baudo non volle ‘Quella carezza della sera’: ci chiamò e ci spiegò le sue ragioni, lui. Con Baglioni non è stato così, avrebbe potuto chiamarci, chiederci il senso del brano, ragionare con noi, dispiace anche perché con lui i rapporti erano sempre stati ottimi”.
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