Nicoletta Romanoff, Black Beauty racconta cos’è una famiglia

Attraverso gli occhi di Black Beauty “vediamo che cos’è una famiglia, fatta di amore, di lealtà, di amicizia, libertà, ma anche ricerca dei propri spazi.
E’ un film assolutamente per tutti, ogni fascia di età ci si può rispecchiare e trovare qualche elemento da cui è toccato da vicino”.

Lo dice all’ANSA Nicoletta Romanoff, che dà nella versione italiana, la voce alla cavalla protagonista (doppiata nella versione originale da Kate Winslet) di Black Beauty: Autobiografia di un cavallo di Ashley Avis, nuovo adattamento live action dal classico pubblicato nel 1877 da Anna Sewell, che debutta su Disney+ il 27 novembre. Il film che sposta l’ambientazione dall’Inghilterra vittoriana agli Usa di oggi, ha nel cast fra gli altri, Mackenzie Foy, Iain Glen e Claire Forlani.
Il libro, uscito oltre 140 anni fa, oltre 50 milioni di copie vendute nel mondo, aveva fatto sensazione al debutto per aver denunciato le crudeltà compiute dagli uomini sui cavalli e mettendo anche in luce la necessità di proteggerli. Nella trama è il cavallo protagonista, Black Beauty, a fare da voce narrante, nel ripercorrere il suo avventuroso percorso di vita. Dall’essere nato e cresciuto in un allevamento nella campagna inglese, al diventare cavallo da tiro prima per le carrozze, e poi sfruttato per compiti molto più duri, fino agli ultimi anni sereni. Fondamentale nella vita dell’animale l’incontro con un giovane stalliere Joe, con cui instaura un legame di affetto e fiducia che durerà tutta la vita. Già adattato almeno una decina di volte tra cinema (il primo film è del 1917), teatro, tv e radio, il racconto nella versione della cineasta Ashley Avis (Adolescence), diventa una storia più al femminile sul legame tra Black Beauty cavalla di razza mustang nata libera, ma catturata e portata via dalla sua famiglia e la diciassettenne Jo Green (Foy), anche lei in lutto per la perdita dei genitori.
“Mio padre ha sempre avuto una grandissima passione per i cavalli, so cosa vuol dire creare un legame con questo splendido animale” spiega Nicoletta Romanoff, che sottolinea la ricchezza del personaggio. “Black beauty conosce la bellezza ma anche alcuni aspetti crudeli degli esseri umani. L’amicizia che instaura con Jo va oltre ogni barriera. Si crea un rapporto madre – figlia. Le due sviluppano lentamente un legame basato sull’amore, il rispetto e la cura reciproca”.
L’attrice è qui alla seconda prova da doppiatrice, dopo il cameo come voce di una delle principesse Disney in chiave moderna (era Aurora de La bella addormentata nel bosco), tra pigiami e selfie, apparse in una memorabile scena di Ralph spacca internet. Aver dato la voce a Black beauty è stato un “sogno realizzato perché ho un innamoramento per l’arte del doppiaggio e lavorare a fianco delle sorelle Izzo (grande famiglia di doppiatori, ndr) è stata un’opportunità artistica immensa. Sono stata presa per mano e guidata in questo mondo meraviglioso che mi ha dato la possibilità di esplorare ma parte artistica che fino ad oggi avevo solamente sfiorato”. Con Giuppy Izzo “abbiamo lavorato per rispettare quel senso di maternità, di calore, di amore che Kate Winslet ha dato al ruolo”.
Venendo al periodo che viviamo, da mamma di quattro figli, come sta affrontando questi mesi di pandemia? “Come una trapezista, cercando di mantenere per tutti un equilibrio. Provo a trasmettere la maggiore solidità possibile. Per loro è difficile comprendere questo periodo di incertezza, ma cerco di fargli capire che tutto si aggiusta, tutto passa, tutto si ricostruisce”.
Dal punto di vista lavorativo “mai come in questo momento si devono rivalutare la televisione e le piattaforme, che ci stanno permettendo di continuare ad arrivare al pubblico”. Dopo Gli anni più belli di Muccino, e i mesi di inattività per le produzioni ferme, l’attrice è anche tornata sul set, per un altro film, da poco terminato e ancora top secret, che debutterà sempre sul piccolo schermo: “E’ stata una lavorazione del tutto diversa dalle altre, con grande attenzione da parte di tutti, sapendo come fosse un privilegio poter tornare al lavoro in un momento così difficile per il settore”. 

Francesca Pierleoni, ANSA

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