laF, lunedì nuovo appuntamento con “Scappo dalla città”

Secondo appuntamento lunedì alle ore 21.10 su laF (Sky 135) e on demand su Sky e su Sky Go con la nuova produzione originale laF “Scappo dalla città”: un viaggio in giro per l’Italia con l’ironica e irriverente Arianna Porcelli Safonov per raccontare le avventure tragicomiche di tante persone che hanno deciso di reinventare la propria esistenza abbandonando le grandi metropoli per andare a vivere in campagna, nei borghi e nei piccoli centri alla ricerca di nuove modalità di vita più umane e sostenibili.

Negli episodi in onda stasera, la storia di Silvia Montanaro (episodio 3 – “Vita da Cani”), una ragazza veneta che sognava di diventare una professoressa di lingue. Dopo gli anni passati tra Verona e Madrid, studiando e mantenendosi con innumerevoli lavoretti, torna in Italia e cerca di guadagnare qualche soldo facendo la dog-sitter, scoprendo così, per caso, la sua vera passione: quella per i cani e per gli animali. È una presa di coscienza che le cambia la vita: Silvia investe tutti i suoi risparmi per acquistare una casa tra le montagne della Lessinia, a Velo Veronese(VR), la ristruttura e la trasforma in un allevamento di cani da pastore e pecore da compagnia, occupandosi anche dell’addestramento e della tosatura degli ovini. Oggi si prende cura di circa 80 animali.

Si prosegue con la storia di Gaetano Carboni (episodio 4 – “Divento Articoltore”) che ha studiato giurisprudenza a Roma. Durante gli anni dell’università e del praticantato ha sviluppato una grande passione per l’arte contemporanea che non lo ha più abbandonato. La vita da avvocato a Roma gli sta stretta e nel 2000 decide di tornare in Abruzzo, a Loreto Aprutino (PE), per occuparsi dell’azienda che appartiene alla sua famiglia da oltre un secolo. Qui Gaetano dà vita a una vera e propria rivoluzione: l’azienda agricola cambia nome e viene ribattezzata Pollinaria, viene convertita al biologico e trasformata in una residenza per artisti internazionali dove si coltivano ortaggi e idee: Gaetano non si limita a gestire l’attività agricola ma diventa anche curatore artistico invitando artisti da tutto il mondo a lavorare in azienda. Nei suoi progetti confluiscono arte, scienza e pratiche agricole a sostegno della biodiversità.

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