Dentifricio Sensodyne (2015, ma è un parziale rimontaggio dello spot del 2013): è un puro mini monologo d’informazione, del dentifricio Sensodyne Protezione Completa, declamato da un’esperta del prodotto e intervallato da alcune immagini di grafici e approfondimenti. L’interesse consiste nell’esaminare lo sguardo della signora che, incurante della telecamera, si rivolge ad un interlocutore invisibile allo spettatore. Questo particolare costruisce un involontario dialogo monco privo di ogni fascino, poiché il particolare assolo è narrato senza enfasi alcuna.
Cubetti di pancetta Negroni (2015): è un terribile spot, inutilmente serioso, dominato dalla presenza canora e vocale di Enrico Ruggeri, che accompagna la liturgia visiva della preparazione di una pasta alla carbonara. Il jingle della Negroni è storia del costume italiano che non meritava tale disfacimento creativo. E la colpa non è del cantautore che ha costruito un mondo musicale aliunde all’esuberante diletto del leggendario movimento musicale, bensì di chi l’ha scelto e ha pensato tale riscrittura. E non a caso, mi viene in mente il pregevole commercial dell’amaro Averna di qualche anno fa, dove Ruggeri cantava la splendida “Incontri (Dimmi quand’è)”, che accompagnava splendidamente i momenti riflessivi e commoventi della promozione.