I libri italiani che non possono mancare nella libreria

I libri sono i migliori compagni di viaggio e non solo. Per stimolare la fantasia e immedesimarsi nella vita dei personaggi, gli autori italiani sanno creare grandi storie e atmosfere. Vediamo i migliori titoli da non farsi sfuggire

Un buon libro ha tanti pregi, ci fa compagnia in ogni momento della giornata. Da soli o con gli altri, ci possono far vivere avventure uniche rimanendo comodamente seduti in poltrona.
Sfogliare pagina dopo pagina è un po’ come evadere dalla realtà quotidiana e gli autori italiani sono perfetti per scoprire trame avvincenti e dal finale sorprendente. Se volete scoprire autori nuovi o ritrovare il vostro scrittore preferito, vi presentiamo una serie di titoli che non possono mancare nella vostra libreria.

I leoni di Sicilia
Diventato in poco tempo un caso editoriale, il libro racconta la storia della famiglia Florio, che da un paesino della Calabria si trasferisce a Palermo in cerca di fama e fortuna. Il percorso di Paolo ed Ignazio non è semplice, la loro ambizione si scontra con i pregiudizi di chi nonostante la loro bottega di spezie sia la più famosa della città, a lungo li considera solo degli stranieri, dei facchini arrivati a rubargli il lavoro. I fratelli non si fanno scoraggiare soprattutto quando alla guida della famiglia arriva Vincenzo, figlio di Paolo che pensa in grande. Non si ferma alla semplice bottega, trasforma il marsala, considerato il vino dei poveri, in vino dei ricchi e rivoluziona il metodo di conservazione del tonno. Gli uomini della famiglia Florio, devono il loro successo alle donne che li hanno affiancati nel corso della vita: Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto per la stabilità della famiglia e Giulia, che diventa il punto di riferimento di Vincenzo. La Auci ha deciso di continuare a raccontare le vicende di casa Florio nel libro L’inverno dei leoni. 

A riveder le stelle
Dante è il poeta che ha inventato l’Italia, dandoci una lingua e un’idea di noi stessi, Aldo Cazzullo celebra il poeta a 700 anni dalla sua scomparsa con un libro in cui spiega come l’Italia nasce dai versi di Dante, ricostruendo parola per parola il viaggio nell’Inferno, descrivendo gli incontri più noti e i tanti personaggi maledetti. Nello stesso tempo, lo scrittore racconta, con incursioni nella storia e nell’attualità, il viaggio di Dante in Italia, dal lago di Garda a Scilla e Cariddi. Anche se il poeta denuncia i politici corrotti, i Papi simoniaci, i banchieri ladri, gli usurai, nello stesso tempo esalta la nostra umanità e la nostra capacità di resistere e rinascere dopo sventure, guerre ed epidemie, perché il sommo poeta è consapevole di chi siamo e di quanto valiamo.

La città dei vivi
Nicola Lagioia ci porta all’interno di uno dei casi di cronaca più efferati degli ultimi anni. Lo scrittore parte dal marzo 2016, in un appartamento della periferia romana, dove due ragazzi di buona famiglia di nome Manuel Foffo e Marco Prato seviziano per ore un ragazzo più giovane, Luca Varani, portandolo a una morte lenta e terribile. La notizia fa subito scalpore e quello che sconvolge più di tutto è la natura del delitto, che si basa su una violenza gratuita! Molti si chiedono se i colpevoli sono stati davvero consapevoli di ciò che hanno fatto. Nicola Lagioia segue la storia fin dall’inizio: intervista i protagonisti della vicenda, raccoglie documenti e testimonianze, incontra i genitori di Luca Varani, intrattiene un carteggio con uno dei due colpevoli, cercando il punto di rottura che ha portato all’omicidio.

Il bordo vertiginoso delle cose
Il protagonista del libro è Enrico Vallesi, è uno scrittore intrappolato all’interno del successo del suo primo libro, fino a quando un giorno decide di tornare nella città in cui è cresciuto. Una volta arrivato, per l’uomo inizia un percorso di ricordi in bilico fra rabbia e tenerezza. Gianrico Carofiglio ci guida fra le storie e nella psicologia dei personaggi, indaga le crepe dell’esistenza, resituendoci un romanzo di formazione alla vita e alla violenza.

Le otto montagne
Paolo Cognetti nel libro ci parla della montagna che non è solo un mondo di dirupi e torrenti, ma è un vero e proprio modo di vivere. L’autore ci racconta dell’amicizia tra due ragazzi diversi, ma che in un certo senso si somigliano. Pietro è un ragazzino di città, solitario e scontroso. La madre lavora in un consultorio, il padre è un chimico, sempre pieno di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti dalla passione per la montagna. Qui si sono conosciuti, innamorati e sposati. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto dove trascorrere l’estate lontano da Milano. Pietro tra queste montagne conosce Bruno, un ragazzo dai capelli biondi che trascorre le sue giornate ad occuparsi del pascolo delle vacche. Estate dopo estate, Pietro va alla scoperta di luoghi sconosciuti in compagnia del padre che gli insegna ad amare la montagna, il suo vero e proprio lascito.

L’Arminuta
Donatella Di Pietrantonio vincitrice del Premio Campiello 2017, con questo romanzo riesce a toccare sentimenti profondi e sconosciuti. La protagonista, con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell’altra, suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle è una ragazzina, sua sorella. La bambina improvvisamente perde tutte le sue certezze, le sue amicizie e quelli che credeva i suoi genitori. L’Arminuta, la ritornata, comincia una nuova vita. Si trova a dover vivere in una casa piccola, buia, piena di fratelli e poco cibo. Gli unici a cui può aggrapparsi sono Adriana e Vincenzo che però, la guarda in modo smaliziato, è grazie a loro che può perdersi per ritrovarsi ed accettare il doppio abbandono.

Momenti di trascurabile felicità
Possono esistere felicità trascurabili? Questa è la domanda che ci pone Francesco Piccolo autore del libro. Questi arrivano all’improvviso, quando si è in coda al supermercato, bloccati nel traffico: senza preavviso tutto converge in un punto, solo allora ci si rende conto di aver avuto quell’attimo di gioia. Questi momenti funzionano così, fanno aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non si era considerato e fanno capire l’importanza di ciò che ci circonda, spesso sottovalutato. Con questo libro Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più inconfessabili delle persone, le debolezze con con cui bisogna confrontarsi, in modo divertente e intelligente.

Ti prendo e ti porto via
Ischiano Scalo anni novanta, questa è l’ambientazione scelta da Niccolò Ammaniti per il suo romanzo. Nella cittadina della periferia maremmana si svolgono due storie d’amore. Pietro e Gloria sono due ragazzini che fanno le medie. Lei è la figlia di un direttore di banca, sveglia, bella e sicura di sé. Lui è figlio di un pastore severo, introverso e vittima di bullismo. Graziano Biglia è un ex playboy tornato a Ischiano con il cuore spezzato da una cubista. Qui conosce Flora Palmieri, una donna che ha rinunciato alla propria vita per prendersi cura della madre. Anche se apparentemente lontani nasce subito un’attrazione, circondati da una serie di creature strambe e grottesche.

Lacci
Il libro di Domenico Starnone si apre con la lettere di Vanda, una moglie abbandonata dal marito che è andato via di casa senza un motivo, lasciandola in balia di rabbia e domande mai risposte. Si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, in cerca di indipendenza, ma con il passare del tempo, avere una famiglia a trent’anni è diventato un segno di arretratezza. Lui ha deciso di andare a Roma, dove trascorre i giorni in compagnia di una ragazza che lo fa sentire ancora giovane. Lei è rimasta a Napoli con i figli, anche se lontani tra i due rimane un legame invisibile, a volte basta un piccolo gesto per far riaffiorare quello che si è provato a dimenticare.

Addio fantasmi
Nadia Terranova, ci racconta la storia di Ida appena arrivata a Messina. La donna è ritornata nella sua città natale perchè la madre vuole ristrutturare casa per metterla in vendita. Qui si trova a dover fare i conti con i suoi ricordi, con il trauma della scomparsa del padre quando era piccola. L’uomo improvvisamente ha deciso di andare via di casa e non fare più ritorno. Questo abbandono ha compromesso per sempre il suo rapporto con la madre, diventando sospettosa verso il prossimo. Ora che si trova a contatto con i suoi ricordi dell’infanzia è arrivato il momento di andare oltre e superare il trauma dell’abbandono.

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