Carlo Verdone: su Prime Video arriva Si vive una volta sola

Disponibile dal 13 maggio su Amazon Prime Video, Si vive una volta sola è il nuovo film di Carlo Verdone, che sceglie il road movie la vicenda corale e dirige se stesso, Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora.

Quando le cose sono belle, vale la pena di aspettarle per un po’. Così è successo per Si vive una volta sola, che finalmente possiamo vedere, a partire dal 13 maggio, su Prime Video. Il ventisettesimo film di Carlo Verdone arriva a più di 40 anni di distanza da quella prima commedia, Un sacco bello, con cui il regista romano ha cominciato a divertirci, intenerirci a incuriosirci attraverso gallerie di strampalati personaggi, prima sparpagliati lungo tre episodi, poi racchiusi in un’unica storia, prima in tre, quattro o anche in di più, e poi in due, talvolta buddy dello stesso sesso, talvolta un uomo e una donna.
Con Si vive una volta solaCarlo Verdone si è riconciliato con la coralità, il gruppo, e lo ha fatto lasciandosi affiancare per la prima volta da Rocco PapaleoAnna Foglietta e Max Tortora nella cronaca di una zingarata dal sapore dolceamaro nata da un’idea di Giovanni Veronesi e diventata una sceneggiatura di Carlo VerdonePasquale Plastino e dello stesso Veronesi.

Si vive una volta sola: la trama, i personaggi e il trailer

Si vive una volta sola racconta una vacanza in Puglia di tre affermati dottori: il chirurgo (o professor) Umberto Gastaldi, il suo assistente Corrado Pezzella, la strumentista Lucia Santilli, l’anestesista Amedeo Lasalandra. Professionalmente ognuno di loro è ineccepibile. Nel privato, però, sono abbastanza un disastro. Gastaldi (Verdone) deve gestire una figlia che si mostra in costume da bagno in una trasmissione televisiva di dubbio gusto. Lucia (Foglietta) è scaltra e indipendente ma ha una vita sentimentale deludente che maschera con una leggerezza che si tramuta spesso in disperazione e ammissione di fragilità. A Corrado (Tortora), che è cinico quanto basta, piacciono troppo le donne, e meno male che sua moglie non è pienamente consapevole. Il più risolto del gruppo è Amedeo (Papaleo), e forse è proprio per questo che è vittima degli scherzi crudeli degli altri tre, che l’uomo non sempre sembra gradire. Un imprevisto allontana un giorno il gruppo da questa routine e dalla sala operatoria. Così i quattro medici intraprendono un viaggio all’insegna del divertimento, di strani incontri, di buffe situazioni, di un po’ di malinconia e di tanta commozione.

Com’è cambiato lo sguardo sul mondo di Carlo Verdone

Anche se Si vive una volta sola è soprattutto un inno all’amicizia e al suo potere taumaturgico, lo sguardo di Carlo Verdone sulla realtà sembra essere diventato, nel film, più cinico, o forse più disilluso. Il regista è sempre stato, con i suoi personaggi, lo specchio dell’Italia, e le sue commedie si sono rivelate una puntuale radiografia dei nostri vizi, delle nostre debolezze e di una serie di abitudini più o meno buffe o maniacali. Non che il mondo di oggi sia diventato un brutto posto, ma forse l’umanità ha perso candore, stupore, e per questo il divertimento non nasce più dall’urto del protagonista o dei protagonisti di turno con una società percepita come troppo aggressiva o estranea. Gastaldi & Co. si sanno difendere e a volte i difetti tante volte messi alla berlina da Verdone li possiedono e li cavalcano. Può darsi che a rendere la comicità di Carlo Verdone più a vetriolo sia stata la “zampata” di Giovanni Veronesi. Del collega il regista ha detto, non a caso: “La sua comicità è quella toscana cinica e un po’ cattivella, molto diversa dalla mia, e insieme facciamo uno strano cortocircuito creativo: lui mi fa trovare il coraggio di fare certe cose e io gli tolgo molte asprezze”.

Per la cattiveria di alcuni comportamenti dei protagonisti e soprattutto per gli scherzi di cui il povero Amedeo è vittima, Si vive una volta sola è stato accostato ad Amici miei, insomma al cinema di Pietro Germi (e Mario Monicelli). In tutta risposta Verdone ha dichiarato: “Germi era un regista enorme, per me il più importante della nostra commedia e quello che ho più stimato. Sicuramente c’è qualcosa che viene da lui, e da Pietrangeli, nella cialtroneria e nella solitudine dei personaggi: però in maniera inconscia”.

L’intervista a Verdone, Papaleo, Tortora e Foglietta

Come hanno raccontato Anna FogliettaRocco Papaleo e Max Tortora, l’atmosfera era magnifica sul set di Si vive una volta sola, forse perché si girava in splendidi luoghi di villeggiatura. Per la sua nuova fatica, Carlo Verdone ha lasciato di proposito Roma, giudicata “una città troppo ingombrante”.
Carlo ci ha fatto sentire liberi di aggiungere e sperimentare, nel rispetto del copione ovviamente, e in più protetti dalla sua supervisione forte e autorevole” – ha raccontato Max Tortora in un backstage del film, mentre la Foglietta si è innamorata della poesia della scena finale.
Appena finite le riprese, il regista era raggiante, seppure un po’ stanco, e ha detto: “Dopo quarant’anni di carriera mi meraviglio ancora di quanta energia serva per fare un film, e ogni primo giorno di set è sempre, da quarant’anni, un primo giorno di scuola. Ogni volta provo la stessa emozione”.

comingsoon.it

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