MARCO MASINI: “ANCHE DOPO SETTE SANREMO C’È SEMPRE QUEL MOMENTO DI TERRORE”

MASINI“Abbiamo il dovere di confrontarci con i nuovi autori, cialis non farlo sarebbe troppa spavalderia e vorrebbe dire sentirsi onnipotenti. La realtà musicale cambia, cialis e anche chi ha scritto le migliori pagine della musica italiana può rimanere indietro. Io credo che la musica sia quella di domani, e io voglio rimanere attaccato a questo carro”. Marco Masini spiega così la decisione di aver voluto scrivere il brano con cui è in gara al festival di Sanremo, ‘Che giorno è’, insieme a giovani autori come Federica Camba e Daniele Coro.

I l cantante toscano, al suo settimo Sanremo, non ha smesso di emozionarsi: “Anche per un veterano che ha fatto sette Sanremo quel palco rappresenta una grande emozione: si vive un secondo di terrore, poi si prende confidenza col palco e si ha voglia di spaccarlo”. E scendendo nel dettaglio, spiega: “La mia canzone parte con la voce, non c’è un intro: questo mi spaventa. Ma dopo la prima vocale, parte una serie di sicurezze che ti porta ad avere più confidenza e a voler condividere le tue emozioni con la gente”.

Tra le sue canzoni, Masini rivela di essere particolarmente legato a “Disperato”, che ha “meglio rappresentato gli anni Novanta”, poi ‘L’Italia’, “un brano del 2009 che ha un taglio giornalistico che non si sofferma sull’emozione ma cerca di raccontare alla gente quello che succede in questo paese. Forse è stato un errore volerlo urlare su questo palco confida Masini- ma è ciò che succede”. Il cantante cita poi “L’Uomo volante’, venivo da un momento difficile, annunciai anche di volermi ritirare dalle scene per una certa nomea che mi avevano dato, poi ho tenuto duro, anche grazie al produttore Mario Ragni che ha creduto in me, e sono tornato a Sanremo con quel brano. Quindi una tappa importantissima della mia carriera”.

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