È caduta l’immunità del principe Andrea, che alla fine andrà a processo negli Usa per molestie

Il duca di York, che da due anni ha rinunciato al suo ruolo pubblico nella royal family, si è sempre dichiarato estraneo ai fatti

Credeva che l’accordo raggiunto tra Jeffrey Epstein e Virginia Roberts Giuffre nel 2009 per mezzo milioni di dollari in cambio del silenzio della donna, lo avrebbe messo al riparo da qualsiasi processo a proprio carico. Doveva essere questa la carta vincente del principe Andrea, che invece si è trovato a perdere la propria immunità. Il 4 gennaio il giudice statunitense Lewis Kaplan ha respinto infatti la richiesta di archiviazione dei suoi legali e oggi il terzogenito della regina si scopre più fragile ed esposto.

Quello che si svolgerà in Usa nei prossimi mesi sarà una causa civile distinta dal recente processo contro Ghislaine Maxwell, ritenuta colpevole da una giuria di traffico sessuale di minori a favore del defunto finanziere Jeffrey Epstein, amico comune del duca di York. E questo è il motivo per cui l’accordo confidenziale della Giuffre con il defunto Epstein non è stato preso in considerazione al momento di decidere se procedere o meno con la causa intentata al membro della royal family. Le accuse contro di lui sono diverse da quelle a cui si fa riferimento nel contratto e per questo il giudice ha deciso che si celebrerà un nuovo processo.

Dopo aver accusato il finanziere Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere, e la compagna Ghislaine Maxwell di aver abusato sessualmente di lei quando era minorenne, Virginia Roberts Giuffre, oggi 38enne, ha raccontato di essere stata costretta ad avere rapporti col principe Andrea. Nello specifico, gli incontri contestati al membro della royal family sarebbero tre e risalirebbero agli anni 1999-2002: a Londra, a New York e nella residenza di Epstein alle Isole Vergini, quando Virginia aveva appena 17 anni, sopra l’età del consenso, ma ugualmente minorenne. Nell’accusa la donna ha fatto riferimento anche a presunte percosse e a stress emotivo causato intenzionalmente nei suoi confronti.

In un’intervista alla Bbc nel 2019, la donna aveva raccontato che una sera del 2001 il duca di York l’aveva portata al Tramp nightclub di Londra, dove le aveva chiesto di ballare e “sudava tutto su di me”. Nello stesso anno, sempre alla Bbc, il duca aveva risposto alle dichiarazioni della Giuffre affermando di non ricordare di aver incontrato quella ragazza e, come prova, aveva riferito che per molti anni non era stato capace di sudare a causa di una “overdose di adrenalina nella guerra della Falklands, quando fui ferito”. Come alibi aveva poi assicurato che quel giorno non poteva trovarsi con la Giuffre dal momento che aveva accompagnato la figlia maggiore ad un party in un locale di Pizza Express. Per vederci più chiaro gli avvocati della donna hanno chiesto al principe Andrea di fornire documenti comprovanti la sua “presunta incapacità medica di sudare”, oltre a una serie di informazioni sui programmi e gli incontri del principe nel 2001, nonché tutti i documenti legati ai suoi viaggi o alla sua presenza negli aerei di Epstein (il ‘Lolita Express’), tutti i regali o le cose di valore ricevute dal reale da parte di Epstein o Maxwell, e, infine, ogni documento su “accuse di abusi sessuali” o “sesso extraconiugale” fatte contro il duca. Tutte istanze che la difesa del principe ha respinto, definendole “esagerate, gravose e opprimenti”, e invocando il diritto alla privacy (nel caso della presunta incapacità di sudare).

Finora il figlio della regina Elisabetta non ha mai accettato di deporre, ma solo di rilasciare la già ricordata intervista alla Bbc, in cui si dichiarava estraneo ai fatti. Eppure a parlare per lui ci sarebbe una fotografia scattata nel 2001 nell’abitazione londinese di Maxwell, che lo ritrae con un braccio intorno alla vita della diciassettenne. L’immagine in questione, che ha fatto il giro del mondo, è per il momento la prova più schiacciante quantomeno di una frequentazione tra il principe e la giovane, sebbene il figlio della regina abbia affermato di non averne memoria, tanto che la difesa ha avanzato l’ipotesi di un fotoritocco.

Ora che il tribunale Usa si è pronunciato e che verrà celebrato un processo, il principe non potrà più trincerarsi dietro la sua presunta immunità e, nell’anno del Giubileo di Platino della regina, le ripercussioni si avvertiranno anche sulla famiglia reale, che per il momento non ha voluto commentare la decisione del giudice Kaplan: “Non commentiamo una questione legale in corso”, ha detto uno dei portavoce. Nel frattempo la Corona ha preso le distanze dal membro della royal family: intimato dalla regina Elisabetta, nel dicembre 2019 Andrea ha rinunciato al suo ruolo pubblico e da quel momento vive nell’anonimato al Royal Lodge, l’abitazione nel parco di Windsor che una volta era della regina madre. A lui sono interdetti non solo le manifestazioni ufficiali dei Windsor ma anche gli eventi più intimi, come il matrimonio della figlia Beatrice, nel quale non è stato fotografato accanto alla sposa.

Nonostante ciò, il principe non ha perso il suo posto (nono) nella linea di successione e riceve dalla Corona una stipendio annuo di circa 350.000 euro. Non male considerando che, a prescindere dall’esito del processo, si è reso responsabile di aver spalancato il mondo dei reali a pedofili e violentatori. Oltre a Maxwell ed Epstein, è stato dato libero accesso a Balmoral, al palco reale delle corse di Ascot, alla tenuta di Sandringham e al castello di Windsor anche ad Harvey Weinstein, invitato alla festa per i 18 anni di Beatrice, trascinando così nello scandalo l’intera famiglia. E questo la regina difficilmente potrà dimenticarlo.

Elle.com

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