Lillo e Greg, l’umorismo è il nostro superpotere

Uno è il micidiale Uomo elastico. Nel senso che ha gran talento a lanciare gli elastici. L’altro è l’Uomo bradipo, con tutto quel che ne consegue. E poi ecco l’irresistibile Telepentothal, cui non si riesce a nascondere la verità. O l’Uomo saetta, superveloce e superintelligente, “pur con qualche problema di fiatone ancora da risolvere”. Dopo il successo de L’uomo che non capiva troppo, tornano così al Teatro Olimpico di Roma Lillo & Greg, alias Claudio Greg Gregori e Pasquale Lillo Petrolo, protagonisti di Gagmen – I Fantastici sketch, produzione LSD Edizioni in scena dal 18 dicembre al 6 gennaio.

“Uno spettacolo particolarissimo, perfetto per le feste”, dice il direttore artistico del teatro Lucia Bocca Montefoschi, mentre, tutina aderente e sguardo minaccioso, i due sfilano insieme al cast, con Valeria Della Bidia, Attilio Di Giovanni e Marco Fiorini. “Nel mondo dei supereroi siamo stimatissimi e accreditati”, assicurano. Con la coregia di Claudio Piccolotto, per loro una galleria di nuovi personaggi e storici cult, tratti dal repertorio teatrale ma anche di radio e tv, come la rubrica Che, l’hai visto? e Normal man. In programma, anche uno speciale Capodanno con spettacolo, concerto della storica band Latte e i suoi derivati e “pensiamo a un mio streep tease”, dice Lillo, che a febbraio sarà al cinema nel nuovo film di Fausto Brizzi, Modalità aereo. “E’ dal ’95 che ogni anno alterniamo una commedia a uno spettacolo di sketch – racconta Greg – Siamo cresciuti nell’epoca d’oro degli sketch, tra Franca Valeri, Selce e Luttazzi, Bice Valori e Paolo Panelli, Cochi e Renato. In questo spettacolo, alcuni sono più surreali e grotteschi, ma in comune c’è la disamina dell’essere umano che si arrampica sugli specchi per arrivare a mete irraggiungibili”. “Il 70% sono nuovi – prosegue Lillo – Ben tre dedicati ai supereroi, che sono un po’ gli Achille ed Ettore dei nostri tempi: è una passione nobile. E siccome la Marvel non ci avrebbe mai chiamato, ne abbiamo creato alcuni noi. Anche con poteri inutili, anzi, inficianti”. In fondo, riflettono, “l’umorismo, far ridere la gente, è già un superpotere. Soprattutto dopo un passato da nerd come il nostro, in cui nella conta non ci volevano mai in squadra a calcio. Oggi invece spesso le persone ci dicono che grazie a noi hanno dimenticato per qualche ora pene importanti”.

Potendo scegliere? “A me piacerebbe l’invisibilità – risponde subito Lillo – Non da usare contro la criminalità, ma per togliermi alcune soddisfazioni personali. Non lo direi neanche in giro”. “Io vorrei essere molto forte – riflette Greg – per andare in giro a ‘corcare’ di botte la gente”. E a guardare indietro nel tempo si arriva fino al ’91, quando incaricati da una casa editrice di pensare una rivista di fumetti umoristici, i due si presentarono e la trovarono chiusa. “Erano falliti e non ci avevano neanche avvisato – ricordano – Sembrava una tragedia, ma si rivelò una fortuna. Avevamo un po’ di canzoni in repertorio e mettemmo su Latte e i suoi derivati. Prendevamo 50 mila lire a sera nei localini, fino a quando un giorno trovammo una fila che girava intorno al palazzo. All’inizio ci siamo chiesti ‘ma dove vanno?’ – ammette Lillo – Poi abbiamo capito che era partito un passaparola importante”. Ma dopo tanti anni di risate, un film drammatico? “Volentieri – risponde Greg – La difficoltà è trovare un umorismo nelle nostre corde. Un film drammatico ci permetterebbe di scandagliare quanto maturato a teatro”.

Daniela Giammusso, ANSA

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