Marco Giallini torna come Rocco Schiavone: “Duro dal cuore tenero, ora è innamorato”

La nuova stagione va in onda su Rai2 dal 17 ottobre e su RaiPlay dal 13. “Il vicequestore mi somiglia e nei nuovi episodi c’è molta più Roma, conosceremo le sue radici”

Rocco Schiavone finisce sotto inchiesta, la procura di Aosta indaga: perché stanno cercando di ucciderlo? Per capirlo bisogna tornare a Roma, tra il centro storico, Trastevere, gli amici ladri di una vita: un’indagine sull’omicidio di un ragazzo che spaccia (spettacolari le scene nella cava in cui viene ritrovato il corpo), porta gli spettatori nel passato del poliziotto più anarchico della tv. Comincia così la seconda stagione di Rocco Schiavone dai libri di Antonio Manzini (Sellerio editore), diretta da Giulio Manfredonia: quattro nuovi episodi, in onda su Rai2 dal 17 ottobre (la prima puntata in anteprima on line su RaiPlay da domani, sabato 13 ottobre). “Tutto il racconto parte dal 2007”, spiega Manzini, che firma la sceneggiatura con Maurizio Careddu l’anno in cui Marina, l’adorata moglie, viene uccisa al suo posto da un bandito. E Rocco finalmente svela come andarono i fatti. Quindi per la prima volta conosciamo un Rocco diverso, innamorato, e sì perché Marina è ancora viva, e ci lasciamo trascinare nel racconto della tragedia che ha vissuto. Mi diverto ancora a scriverlo. Comunque ancora per qualche anno in Italia c’è la libertà. Nel caso uno compra solo il libro”.Giallini somiglia a Schiavone, gli regala la sua ironia, il suo sarcasmo: “È vero, mi somiglia. In questa stagione c’è molta più Roma, conosciamo le radici di Rocco – spiega l’attore – Le proteste di alcuni senatori e dei sindacati di polizia, perché si fa le canne? Schiavone non è cambiato molto, il personaggio è quello. Forse si fa un paio di canne in meno… Le polemiche non mi hanno irritato, assolutamente no. Ognuno fa il suo lavoro. Le ho sentite solo dopo e le trovo giustificate dal punto di vista chi le ha fatte”. Poi ironico: “Ma se in una Questura non fuma nessuno, io spengo la tv. Dai”. Del personaggio è innamorato: “Io di Schiavone come poliziotto mi fiderei, ci andrei subito a parlare”. “Schiavone” spiega la direttrice di RaiFiction Tinny Andreatta “ è un personaggio scorretto, anticonvenzionale, incapace di rispettare le regole, che ci permette di osservare il senso del dolore nelle persone. Ma possiede un suo senso etico e morale. Solo Marco Giallini poteva interpretarlo, le sue caratteristiche si sposano a pieno col personaggio”. Ruvido dal cuore tenero (basta vedere le scene romantiche in cui raggiunge la moglie restauratrice sul ponteggio), Schiavone ha rivoluzionato l’offerta di fiction su Rai2. “Rai2 è il trampolino che stiamo usando per fare il salto delle Alpi. Con Rocco Schiavone e con Il cacciatore “spiega il Rosario Rinaldo di Cross Productions che RaiFiction e Beta produce la serie “stiamo facendo prodotti non solo locali, ma glocal. Schiavone ha aperto un mercato interno. Rai2 in sostanza non aveva una programmazione di fiction sistematica. Abbiamo vinto la scommessa con il mercato internazionale. Schiavone ha raggiunto quote di vendita in tutto il mondo, è arrivato anche nel mercato televisivo dell’America del Nord”.Chissà se Schiavone potrà diventare un classico come Montalbano, con tanti altri episodi. Intanto in questa seconda stagione scopriamo qualcosa in più della sua vita e dei suoi amici che lo aiutano nella prima indagine. “In quattro serate si approfondisce, si allarga e si spiega quello lasciato in sospeso nella prima” dice il regista Giulio Manfredonia “Si mostra il prima, quando Schiavone non era ancora un sopravvissuto, quando la fine non si era ancora consumata; ma anche il dopo, che Schiavone in qualche modo faticosamente cerca e non arriva mai. È sempre sovrastato da un passato che non vuole diventare mai tale”. Grande cast: da Isabella Ragonese, la moglie Marina, all’amico di una vita Sebastiano (Francesco Acquaroli, Samurai di Suburra-la serie), a Duccio Camerini, Anna Ferzetti, Filippi Dini, Roberto Zibetti, Massimo Olcese, Tullio Sorrentino, Mirko Frezza, Roberto Zibetti, Roberto Ciufoli.

Silvia Fumarola, repubblica.it

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