STRISCIA LA NOTIZIA, FABIO: «IO, TRADITO DA MINGO»

Dopo l’epurazione da Striscia la notizia, le indagini della Procura e un programma su Telenorba, il «buon Fabio» confida, per la prima volta, la verità su Mingo

fabio-e-mingo1Era il 29 aprile 2015 quando il Gabibbo diede un annuncio inaspettato: da quel momento Fabio e Mingo non sarebbero stati più inviati di Striscia la notizia. Il motivo indicato dalla produzione è semplice: il confezionamento di due servizi farlocchi ad opera dei due reporter pugliesi, da sempre dichiaratisi innocenti. Passano i mesi, per i due arriva la conduzione de L’amaro quotidiano su Telenorba e il clima sembra più sereno.
«Abbiamo provato a chiedere spiegazioni, chiedere di incontrarci, ma niente. Rimane un giallo, ma noi restiamo fiduciosi e tranquilli», ci aveva confidato Mingo circa un anno fa. Poi, la svolta: il «buon Fabio», la taciturna spalla del fido compare, sceglie di rompere finalmente il silenzio dopo il verdetto della magistratura, che lo assolve in quanto «all’oscuro di tutto, ovvero dei servizi che non erano servizi, ma realizzati con l’ausilio di attori». Sì perché, a quanto pare, dietro all’epurazione da Striscia ci sarebbe solo lui: Mingo.
«Partiamo dal fatto che io e Mingo, da qualche anno, non andavamo d’accordo, come succede a tante coppie che stanno insieme da tanti anni sia nel mondo dello spettacolo, sia nella vita – racconta Fabio al Messaggero – . Infatti, negli ultimi anni, erano Mingo e sua moglie che si occupavano dell’organizzazione dei servizi. Di conseguenza io ero tenuto all’oscuro di ciò che veniva organizzato e venivo avvisato soltanto nel momento della registrazione. Mi comunicavano il luogo e l’ora e io arrivavo pronto a registrare».
Servizi studiati a tavolo e spacciati per veri, di cui Fabio ignorava l’esistenza. «Non potevo accorgermene. Faccio un esempio: prendiamo uno di quei servizi, quello della maga sudamericana. Le cose funzionavano così: arriviamo nel paese dove era presente questa maga, facciamo l’incursione per chiedere spiegazioni alla donna. Lei, tra le reazioni che ha, mi dà anche una sonora bastonata alla schiena, tant’è che poi ho avuto forti dolori per diversi giorni. Come potevo pensare che la maga che mi stava bastonando fosse invece un’attrice?».
Per quanto riguarda il rapporto con Mingo, Fabio non lascia aperti spiragli: «È davvero molto difficile che torni a lavorare con lui, dopo quello che è successo e dopo quello che ho subito». Sul suo futuro professionale, invece, sembra più ottimista: «Mi farebbe sicuramente molto piacere sentire Antonio Ricci al quale vorrei dire che io sono rimasto sempre il ‘buon Fabio’, la persona che lui conosce bene da circa vent’anni». Come andrà a finire?

Mario Manca, Vanity Fair

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