Anniversario attacchi 11 settembre, film modificati e canzoni “bandite” dopo gli attentati

Gli attacchi terroristici su larga scala negli Usa del 2001 hanno avuto un forte impatto anche su cinema, serie tv e musica. Registi e case di produzione hanno eliminato scene in cui comparivano le Twin Towers di New York o hanno cambiato sequenze di esplosioni e dirottamenti aerei. Anche le stazioni radiofoniche hanno temporaneamente sospeso la messa in onda di brani con richiami violenti (ma anche con messaggi di pace). Ecco cosa accadde 

Gli attentati dell’11 settembre 2001 negli Usa hanno sconvolto il mondo da un punto di vista geo-politico, sociale, comunicativo. Ma hanno avuto un violento impatto anche sul cinema, la musica e le serie tv dell’epoca. Hollywood ha modificato numerosi film in fase di montaggio, spesso cancellando scene che potessero urtare gli spettatori (esplosioni, dirottamenti, la stessa presenza delle Torri Gemelle in qualche sequenza). Anche le stazioni radio hanno per un periodo evitato la messa in onda di canzoni ritenute “inadatte” a quel periodo di profonda incertezza. Ecco che cosa è successo nell’industria culturale statunitense post-11 settembre.

FILM, LE SCENE TAGLIATE DELLE attacchi terroristici

All’indomani degli attentati dell’11 settembre, Hollywood si è spaccata su come comportarsi con i film già girati e non ancora diffusi. Molti (come in Zoolander) hanno scelto di rimuovere scene in cui magari comparivano luoghi colpiti dagli attacchi terroristici come le Twin Towers. Un segno di rispetto per le vittime non uniforme: altri registi e produttori hanno infatti deciso di mantenere nel montaggio le Torri Gemelle, come simbolo di orgoglio patriottico. È il caso di Gangs of New York Vanilla Sky. Il film Spider-Man di Sam Raimi, uscito nel 2002, ha subìto numerose modifiche: il teaser trailer iniziale vedeva il supereroe, alle prese con una rapina, che blocca un elicottero in una ragnatela sospesa tra le due torri del World Trade Center. Dopo gli attacchi dell’11 settembre, il trailer è stato richiamato. Tutte le scene del film con le Twin Towers sono state rimosse, ma ne sono state aggiunte altre che omaggiano la resilienza dei newyorkesi, come quella in cui un abitante dice a Goblin “se fai casino con uno di noi, fai casino con tutti noi”. Anche il finale di Men In Black II è stato rigirato perché ambientato al World Trade Center, mentre Nosebleed, un action movie con Jackie Chan, è stato direttamente cancellato dopo il crollo delle torri, che sarebbero dovute essere la location del film.

LE PELLICOLE MODIFICATE

Armageddon, film del 1998 di Michael Bay, ha una scena in cui il World Trade Center prende fuoco dopo essere stato colpito da meteoriti. Il film è andato in onda per la prima volta in tv nell’estate del 2002, ma quella sequenza è stata nel mentre eliminata. Anche Ritorno al futuro, cult del 1985, quando è stato rimontato per la tv nel 2001 è stato “depurato” di tutti i riferimenti ai libici come “terroristi” (così come la morte violenta di Doc Brown per mano loro) e sono stati trasformati in “nazionalisti libici”. Un altro gioiello degli anni ’80, E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg, quando nel 2002 è stato riportato in sala per il suo 20esimo anniversario, è stato lievemente modificato dal regista: nella versione originale, la madre di Elliott dice del suo costume di Halloween “non andrai come un terrorista”, che è stato cambiato in “non andrai come un hippie”. In quella stessa riedizione, anche molte delle armi di proprietà degli agenti del governo furono eliminate e sostituite con walkie-talkie. Il film Danni collaterali, con Arnold Schwarzenegger, vede l’attore interpretare un vigile del fuoco che affronta un gruppo di terroristi colombiani dopo aver ucciso sua moglie e suo figlio. Inizialmente previsto per l’uscita nell’ottobre 2001 è stato spostato a febbraio 2002. È stato anche rimosso dalla circolazione il primo trailer, in cui si vede l’esplosione di una bomba negli Usa. Tagliata nella versione finale anche la scena in cui i terroristi dirottano un aereo (scena che, se conservata, sarebbe stata il debutto cinematografico di Sofia Vergara).

LE SERIE TV CHE HANNO CITATO GLI ATTACCHI

Anche alcune serie tv furono influenzate nell’immediato dagli eventi dell’11 settembre. Subito dopo gli attentati, Aaron Sorkin scrisse un episodio speciale di The West Wing (titolato Isacco e Ismaele) che andò in onda sulla Nbc il 3 ottobre 2001 e anticipava l’esordio della terza stagione. L’episodio iniziava con il cast che si rivolgeva direttamente agli spettatori e li indirizzava a enti di beneficenza che potevano sostenere. L’episodio vede il presidente Bartlet e il suo staff discutere del terrorismo islamico mentre si trovano in isolamento alla Casa Bianca a causa di un possibile attacco terroristico. Con loro c’è anche un gruppo di studenti liceali in visita a Washington ed è l’occasione per discutere di temi come il terrorismo, i rapporti degli Usa con il Medio Oriente, la distinzione tra islamici e fondamentalisti. Altro caso molto noto è quello di Friends, serie ambientata a New York e i cui personaggi sono legatissimi all’appartenenza alla Grande Mela. La serie era alla sua ottava stagione nell’autunno del 2001 e ha dovuto apportare modifiche ai suoi primi episodi. La premiere della stagione si conclude con lo schermo nero e la scritta “To the people of New York City”, una dedica alle persone di New York. Invece nel terzo episodio della stagione venne cancellata una sequenza in cui Chandler è ai controlli della sicurezza in aeroporto, prima di salire su un aereo per la sua luna di miele. Il personaggio ironizza sul cartello “La legge federale proibisce di scherzare su dirottamenti o bombe sull’aereo”, commentando: “Non c’è da preoccuparsi per me, io prendo le mie bombe molto sul serio”. Ovviamente la scena venne sostituita del tutto: sarebbe dovuta andare in onda due settimane dopo l’11 settembre.

MUSICA, LE CANZONI “BANDITE” DOPO GLI ATTENTATI

Dopo i tragici eventi dell’11 settembre, molte radio negli Usa evitarono di trasmettere canzoni che avrebbero potuto urtare la sensibilità degli ascoltatori in quel momento drammatico. La compagnia Clear Channel (oggi chiamata iHeart Media), che controlla quasi 1.000 stazioni radiofoniche nel Paese, stilò una lista di oltre 150 brani ritenuti in qualche modo “inadatti” o che potevano prestarsi a critiche per i loro testi. Il memorandum interno inviato ai programmatori era basato su consigli, non si trattava di un obbligo di censura. Venivano evitate canzoni con riferimenti a bombe (You dropped a bomb on me della Gap Band, TNT degli AC/DC), aerei e voli (Learn to Fly dei Foo Fighters, Aeroplane dei Red Hot Chili Peppers ma anche Rocket Man di Elton John), quelle con riferimenti alla guerra o episodi violenti (War Pigs dei Black Sabbath, Sunday Bloody Sunday degli U2), al fuoco anche se metaforicamente (I’m On Fire di Bruce Springsteen, Fire and Rain di James Taylor, Burning Down the House dei Talking Heads). Scomparvero dalla messa in onda brani che anche solo citavano il paradiso (Stairway to Heaven dei Led Zeppelin o Knockin’ on Heaven’s Door nelle versioni di Bob Dylan e dei Guns N Roses), l’inferno (Highway to Hell degli AC/DC, Run Like Hell dei Pink Floyd, Disco Inferno dei Tramps), la fine del mondo o concetti simili (The End dei The Doors,  It’s the End of the World as We Know It dei REM), la morte (Only the Good Die Young di Billy Joel, Suicide Solution di Ozzy Osbourne, Live and Let Die di Paul McCartney and Wings, And When I Die dei Blood Sweat and Tears).

LE SCELTE PIÙ STRANE

Le immagini delle persone intrappolate nei piani alti delle Twin Towers che si lanciavano nel vuoto per il calore insopportabile hanno profondamente turbato il mondo. Anche per questo motivo, nella lista delle canzoni “da evitare” ci sono tutte quelle che citano i verbi saltare o cadere (Jump dei Van Halen, Free Fallin’ di Tom Petty, Jumper dei Third Eye Blind, When You’re Falling di Peter Gabriel). Banditi i riferimenti a New York: nonostante potessero essere considerati degli omaggi erano ritenute sconvenienti (Safe in New York City degli AC/DC o anche New York, New York di Frank Sinatra). Stop anche alle canzoni con rimandi anche velati al Medio Oriente o al mondo arabo (Rock the Casbah dei Clash o Walk Like an Egyptian dei Bangles). Nella lista (che non fu mai fatta circolare ufficialmente) era incluso anche l’intero repertorio dei Rage Against the Machine, gruppo spesso critico nei suoi brani contro la politica estera americana e dunque ritenuto divisivo in un momento in cui era essenziale preservare l’unità della nazione. Infine, raccogliendo varie critiche arrivate alle emittenti, furono evitate anche canzoni che parlavano di pace o avevano messaggi di spensieratezza e armonia (Peace train di Cat Stevens, What a Wonderful World di Louis Armstrong, Imagine di John Lennon, Wonderful World di Sam Cooke e Obla Di, Obla Da dei Beatles). Il memorandum restò in vigore alcuni mesi e pian piano si tornò alla normalità.

IL CASO DEGLI STROKES

Il 25 giugno 2001, il gruppo newyorkese The Strokes pubblicò in Australia ed Europa il doppio singolo che conteneva Hard to Explain e New York City Cops, tracce del loro fortunato album di esordio Is This It. Il brano New York City Cops è una risposta all’omicidio di Amadou Diallo avvenuto nel 1999 e compiuto da quattro agenti di polizia in borghese. E nel ritornello c’è la frase “i poliziotti di New York, non sono troppo intelligenti”. Nell’edizione cd americana, non ancora pubblicata, la band di Julian Casablancas decise di eliminare il brano dopo gli attentati dell’11 settembre avendo aver assistito alla “risposta valorosa” del dipartimento di polizia della città durante la tragedia, ritenendo che sarebbe stato “sbagliato rilasciarlo durante questi tempi altamente sensibili”. L’edizione del disco in vinile, invece, uscita proprio il giorno degli attacchi, ha mantenuto l’elenco delle tracce originali. Negli anni poi gli Strokes hanno continuato a eseguire la canzone dal vivo.


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