Archie non ha nemmeno un amico perché mamma Meghan è «troppo famosa»

Secondo un’amica della Markle, l’ex attrice è preoccupata. Perché si rende conto che il figlio di un anno avrebbe bisogno di socializzare coi coetanei. Ma lei «è troppo famosa» per frequentare le altre madri con la loro prole

Mamma Meghan Markle è preoccupata: il piccolo Archie, 1 anno compiuto lo scorso 6 maggio, ha bisogno di un amico. Ma lei «è troppo famosa» per frequentare le altre madri con la loro prole. Lo ha rivelato al Daily Mail un’amica intima dell’ex attrice: «Meghan si rende conto che il figlio, per sviluppare le sue capacità sociali ed emotive, dovrebbe interagire con bambini della sua età. Che almeno un paio di volte a settimane dovrebbe portarlo a giocare in uno dei gruppi “Mamma e io”, dove si riuscono madri e bambini». Ma questo, indipendentemente dall’emergenza coronavirus, le è impossibile.  «È troppo famosa per fare cose normali come partecipare a un gruppo “Mamma e io”.

A Londra baby Archie avrebbe potuto giocare coi cuginetti George, 6 anni, Charlotte, 5, e Louis, 2. Ma ora che vive a Los Angeles con mamma Meghan, papà Harry e nonna Doria Ragland, interagisce solo con adulti. Questo non è un bene per lui. La Markle lo sa. E chissà se è vero, come ha svelato il Daily Mail lo scorso aprile, che per risolvere il problema stia pensando di dare un fratellino al primogenito. «Parlando del suo bambino», aveva detto una fonte reale tabloid, «la duchessa ha detto che avrebbe bisogno di un compagno di giochi oltre ai due cani (il labrador Bogard e il beagle Guy, ndr), di un piccolo amico».

Un’affermazione scherzosa, che comunque si scontra con il pensiero del marito Harry: «Prendersi cura di un bambino è già abbastanza», ha dichiarato di recente. A dirla tutta, la scorsa estate con Vogue si era mostrato leggermente più aperto all’idea di un allargamento della famiglia: «Quanti figli vorrei? Massimo due». Una risposta secca, che lascia però uno spiraglio ad un possibile nuovo royal baby. E a un piccolo amico con cui Archie potrebbe finalmente giocare come tutti i bambini della sua età.

VanityFair

Torna in alto