È morto Francesco Nuti, era malato da tempo

È morto Francesco Nuti, aveva 68 anni. Lo ha reso noto la figlia Ginevra assieme ai familiari. È morto stamattina ed era malato da tempo. La figlia Ginevra assieme ai familiari ne hanno dato la triste notizia, ringraziando di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde di Roma. La data e il luogo dei funerali saranno rese note nelle prossime ore. La famiglia, con un comunicato, chiede che sia rispettato il momento di grande dolore e per questo motivo non intendono rilasciare dichiarazioni.

Regista e sempre interprete dei suoi film, spesso autore della sceneggiatura, Francesco Nuti si è sempre contraddistinto per una comicità delicata che, a tratti, tendeva ad esplodere in sfoghi nevrotici, soprattutto nell’analisi del rapporto uomo-donna, ricorrente nei suoi lungometraggi. Da “Tutta colpa del Paradiso” (1985), con Ornella Muti, a “Stregati” (1986), da “Caruso Pascoski (di padre polacco)” (1988), con la sua fidanzata Clarissa Burt, lasciata per l’attrice Isabella Ferrari che dirigerà in “Willy Signori e vengo da lontano” (1989), fino a “Donne con le gonne” (1991). Mentre la sua carriera al cinema decollava, iniziò a dedicarsi assiduamente anche alla musica. Nel 1988 ha partecipato al Festival di Sanremo con la canzone “Sarà per te”, in seguito incisa anche da Mina, e, duettando con Mietta, con il brano “Lasciamoci respirare”, composto dal cantautore Biagio Antonacci.

A questi capolavori, seguono film meno baciati dal successo: “OcchioPinocchio” (1994), “Il signor Quindicipalle” (1998) con Sabrina Ferilli, basato sulla passione dell’attore per il biliardo (già al centro di “Io, Chiara e lo Scuro” e “Casablanca Casablanca”), “Io amo Andrea” (2000) con Francesca Neri, da lui stesso prodotto, e “Caruso, zero in condotta” (2001). Dopo un periodo difficile, in cui iniziò a mal digerire questa curva discendente dei botteghini, tornò sul set in “Concorso di colpa” (2005) di Claudio Fragasso, sua ultima interpretazione cinematografica.

I tiepidi consensi ai botteghini di fine anni ’90, non paragonabili ai successi del decennio precedente, provocarono a Francesco Nuti una profonda depressione e problemi di alcolismo e le cronache del 2003 accennano anche a un tentato suicidio. Come se non bastasse, sopraggiunse l’incidente domestico: alla vigilia del ritorno sul set, il 3 settembre 2006, cadde dalle scale della sua abitazione, sbattendo violentemente la testa. Ricoverato d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma, a causa di un grave ematoma cranico, entrò in coma, dal quale uscì il 24 novembre 2006. Dall’ospedale Versilia di Lido di Camaiore (Lucca), centro specializzato nella riabilitazione neuromotoria, torna nella sua casa di Prato nel febbraio 2009, assistito dal fratello Giovanni Nuti, medico e compositore, suo collaboratore in diversi film.

Francesco Nuti non sarà mai più autonomo, con difficoltà serie agli arti e difficoltà di linguaggio, costretto a vivere su una sedia a rotelle. Nel settembre 2016, viene ricoverato nel reparto di rianimazione del Cto dell’ospedale fiorentino Careggi per una emorragia cerebrale. Gli anni successivi si susseguono in cliniche riabilitative a Roma. Nell’estate del 2017 sua figlia Ginevra, nata dalla relazione con l’attrice Anamaria Malipiero, ha dichiarato pubblicamente: “Adesso che sono maggiorenne ho chiesto di essere l’unica tutrice di mio padre perché penso che nessuno meglio di me possa prendersi cura di lui”.

Torna in alto