Rai Storia, torna il “Match” di Arbasino

Gli aspetti psicologici e i risvolti sociali della crisi economica italiana della fine degli anni ’70: temi al centro della puntata di “Match” dell’11 gennaio 1978, riproposta stasera alle 22.10 su Rai Storia. La puntata si apre con la prolusione di Alberto Arbasino, che cita la “centralità della fabbrica”, rappresentazione moderna di quella “centralità del fuoco” che parte dai greci, passando per “Marx, Wagner e Agnelli”. Una centralità che i dati economici non vedono più come principale produttore di ricchezza, affermando che andrebbe posta attenzione, per esempio, ai “beni culturali e paesaggistici”. Spunti che vengono presentati a due illustri economisti: il professor Francesco Forte, dell’Università di Torino, e firma de “La Stampa” e di “Panorama”, e il professor Romano Prodi, dell’Università di Bologna e firma del “Corriere della Sera”. Sono di orientamenti politici diversi, socialista il primo, democristiano il secondo, e il dibattito è subito acceso da Forte, che rimbrotta Arbasino sul fatto che “più che la sacralità delle fabbriche, in Italia c’è un altro mito, un altro oggetto sacro, che sono le banche”. La discussione in studio tocca tutti gli aspetti cruciali della situazione italiana: gli intrecci tra politica ed economia; gli interventi pubblici nell’industria chimica e quelli nel mezzogiorno; la misteriosa “lista dei 500” delle fughe valutarie e il caso Sindona; la crisi del pansindacalismo. Insomma, i contesti storici per cui si è arrivati a quel punto di crisi, immaginando le soluzioni per uscire dalla lunga crisi economica italiana, “il coraggio di fare delle scelte”, come chiosa Arbasino.

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