ALDO GRASSO PUNGE BRUNO VESPA E DARIA BIGNARDI

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(di Cesare Lanza) Quando vuole, cialis Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera, scova in apparenti piccolezze la debolezza umana dei personaggi televisivi, affonda il dito con delizia, propone con perfidia ritrattini edificanti. Questa mattina, ci ha proposto “il volto di scambio” (sulfurea definizione) tra Bruno Vespa e Daria Bignardi. E cos’è questo volto di scambio? Semplice. Daria invita Bruno a “Le invasioni barbariche”, per celebrare l’ultimo libro pubblicato dal conduttore di “Porta a porta”. Puntualmente, pochi giorni dopo, Bruno ricambia la cortesia e invita Daria a “Porta a porta”, per celebrare l’ultimo libro pubblicato dalla conduttrice de “Le invasioni barbariche”. Al di là del volgarissimo scambio, i lettori sono deliziati da perfidia di passaggio dell’inesorabile Aldo. Vespa è definito un gentiluomo abruzzese dai modi curiali e dal sorriso insinuante, Daria una santa laica. Vespa sottolinea che nel curriculum esemplare della Bignardi c’è stata la capacità di portare per prima in tivù Matteo Renzi (questa me la sono perduta, immagino che Bignardina abbia civettato sbattendo gli occhioni e Matteo abbia inaugurato con lei lo show dei suoi chilometrici annunci). Alla fine Grasso al fioretto sostituisce la spada e dice che il programma della Bignardi va maluccio e lei appare “ingessata, scarsamente ironica, stanca… probabile che ormai si senta scrittrice”. Ma davvero? Ieri sera ho visto spezzoni della barbarie del mercoledì, prima la Bignardi si è sbafata un piattino di tortellini preparatole in diretta da un famoso chef (dedico questa osservazione a Myrta Merlino che sbevazza il suo the senza offrirlo a nessuno: lo chef ha almeno fatto il gesto di rivolgersi al pubblico per dire che c’erano tortellini per tutti). Poi, la conduttrice, sempre meno radical chic e sempre più nazionalpopolare, si è quasi ‘mbriacata, facendo a bicchieri con un gagliardo vitellone, Francesco Scianna. Un divertente attacco ormonale, tellurico. Grasso, condivido, ma chiedo clemenza.

cesare@lamescolanza.com

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