Vasco Rossi, “Vado al massimo” torna in un’edizione speciale per i 40 anni dell’album

Il 9 dicembre esce un cofanetto da collezione nato apposta per festeggiare lo storico album, un disco che nel 1982 permise definitivamente a Vasco il grande salto. “Vado al massimo” conteneva provocazioni, scelte audaci ma anche molta tenerezza e un modo di scrivere rivoluzionario per i tempi

In quel 1982 il Festival di Sanremo presentava una line-up formata da nomi come Albano e Romina, Claudio Villa e Padre Cionfoli. Era un’Italia diversa anche musicalmente, abbastanza per rimanere quantomeno frastornata dall’apparizione nella cornice sanremese di un alieno da Zocca, un cantante atipico che al quinto disco voleva definitivamente far saltare il banco. Vado al massimo fu un big-bang nella musica del nostro Paese, qualcosa che non si era mai visto e che scioccò molti. Quel ragazzo che viveva davvero al limite e appariva strafottente anche sulla copertina del suo stesso disco ebbe bisogno di meno di dieci tracce per farsi definitivamente strada nell’immaginario collettivo. Il 9 dicembre 2022, esattamente 40 anni dopo, Vado al massimo è ancora qua (eh, già) e viene celebrato come un’effettiva pietra miliare con un’edizione speciale.

UN TRIONFO LUNGO 16 SETTIMANE (O FORSE PER SEMPRE)

La special edition di Vado al massimo ha tutto quello che un fan potrebbe desiderare: cd, vinile e persino un libro che ripercorre la storia dell’opera. Soprattutto ogni singolo pezzo di questo storico album è stato rimasterizzato in una maniera inedita da Maurizio Biancani, un leggendario ingegnere del suono che c’era già in veste di fonico in quell’ormai lontano 1982. Allora Vasco non era ancora la star nazional-popolare che sarebbe rimasta fino ad oggi ma aveva già un discreto seguito: Vado al massimo rappresentò il definitivo cavallo di troia per irrompere nel palazzo, fare il salto ed entrare nel mainstream.

Il Blasco per la prima volta si appoggiava a un’etichetta più grande e in grado di dargli una visibilità e una promozione maggiore, la stessa Carosello Records che oggi cura la nuova edizione del disco e che ai tempi fu brava a non limitare il suo artista. Tanto coraggio venne premiato visto che Vado al massimo arrivò davvero a tutti, restando in classifica ben 16 settimane e vendendo 200mila copie, senza portare tuttavia il suo autore a snaturarsi. Come nei precedenti Colpa di Alfredo e Siamo solo noi anche qui si raccontava un’umanità che Vasco stesso definiva “estrema” e quasi pasoliniana, senza tuttavia rinunciare a una vena intimista e a sprazzi di dolcezza che piacquero a un pubblico sempre più trasversale.

E VOGLIO PROPRIO VEDERE COME VA A FINIRE

Vado al massimo certifica la formula magica del rocker di Zocca, che qui brevetta una scrittura fatta per immagini e che lui stesso definirà molto “fiction”. Vasco Rossi si stacca da qualunque riferimento musicale e con questo lavoro va anche oltre la tradizione dei cantautori, facendosi influenzare piuttosto dalla sua passione per il cinema. Pezzi come Canzone o Ogni volta sono costruiti dalla giustapposizione di diverse suggestioni, che si susseguono una dopo l’altra: “Così ho trovato il mio stile… pochi tocchi di pennello e via. Seguendo questa nuova modalità di scrittura, con Ogni volta ho messo in musica qualcosa di intimo davvero, di personale sino in fondo”, ricorderà qualche anno dopo il cantante. Ogni volta è il contraltare perfetto di Vado al massimo o della traccia d’apertura Sono ancora in coma: un brano dolcissimo dedicato al padre Carlino e che poi verrà usato anche per ricordare l’amico Massimo Riva. In questo disco è chiaro a tutti come in Vasco convivano due anime: la rockstar giocosa, che vuole “andare in Messico e vedere come va a finire” scioccando l’Ariston, e il ragazzo che cerca ancora di ritrovare se stesso nella noia della provincia. Non tutti capirono un artista allora così inedito e sfaccettato: c’erano troppi lati da tenere in considerazione, soprattutto per la monodimensionale stampa dell’epoca. Oggi però Vasco Rossi può decisamente essere soddisfatto di ciò che creò: quarant’anni dopo non ha fatto la fine di “quel tale che scrive sul giornale” e va ancora al massimo, godendosi una splendida giornata che dura ormai da decenni e che sembra destinata ogni volta a non esaurirsi in una canzone. Quando credi davvero e non ti arrendi alla noia può succedere anche questo.

LA TRACKLIST DEL DISCO

  1. Sono ancora in coma – 2:58
  2. Cosa ti fai – 2:48
  3. Ogni volta – 4:16
  4. Vado al massimo – 4:11
  5. Credi davvero – 4:50
  6. Amore…aiuto – 4:42
  7. Canzone – 4:17 
  8. Splendida giornata – 4:43
  9. La noia – 4:30 
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