“Noi come Lemmon e Matthau, con De Sica è rinata la coppia”

L’attore parla del cinepanettone «Amici come prima»: «Dopo 13 anni, in un attimo ci siamo ritrovati sul set»

Sarà l’entusiasmo per la riunione, ma tra Massimo Boldi e Christian De Sica, di nuovo insieme dopo 13 anni di scaramucce, stavolta ci scappa anche qualche tentativo di sesso orale.

Chiesto per scherzo e mimato per «fiction» nel cinepanettone Amici come prima (in sala dal 19 con 500 copie, per Medusa), però comunque Christian, classe 1951, qui si china e vien fatto chinare più d’una volta sul grembo di «Cipollino», nato nel 1945. «No, la pompa no», protesta il figlio del grande Vittorio, nel ruolo di Cesare, direttore di un hotel di lusso, che poi sarebbe la prestigiosa Villa Gernetto di Silvio Berlusconi, là dove, nel 2010, si tenne un vertice con Putin. Ma siccome, dopo essere stato licenziato, Cesare non trova lavoro, una volta travestito da badante stile Il diavolo veste Prada parrucca bionda e tailleur attillato il lui/lei diventa irresistibile. Una «zoccolona o Crudelia». Con un figlio gay e una moglie milanese tremenda da mantenere… Perciò Boldi, nella parte d’un bizzarro miliardario stermina-badanti, che si finge paralitico per pigrizia, assume subito questo Tootsie in salsa Mrs.Doubtfire, credendolo una femminona pronta a tutto. Perché il riccone, armato di pompetta per controllare l’erezione, le vuole «belle, fresche, giovani e palpabili»: smania per i massaggi «happy ending». La battuta cult? «Dove ci siamo già visti? A Miami, o sul Nilo?», con riferimento ai vecchi cinepanettoni del duo. Regia di De Sica, col figlio Brando che non firma per non passare da «figlio di papà» e zampino di Fausto Brizzi nel soggetto a più mani, per una «pochade» sulla doppia identità, dopo 23 film natalizi del collaudato binomio. E Boldi tira fuori la lingua desiderante alla Villaggio, sfrecciando in Maserati a via Montenapoleone.

Caro Boldi, perché tornare a recitare con De Sica?

«Per 13 anni non ci siamo incontrati, ma eravamo sempre amici. Poi l’amico Paolo Conticini ci ha invitati a une festa: erano passati 13 anni da Natale a Miami. La gente continuava a chiederci di tornare insieme e Fausto Brizzi, già sceneggiatore delle nostre commedie, ha scritto un bel soggetto. Abbiamo sempre desiderato la reunion, ma avevamo contratti in esclusiva».

Come si è trovato con De Sica?

«Ormai la nostra strana coppia conta su un’intesa simile a quella tra Jack Lemmon e Walther Matthau. Al primo ciak, ci siamo ritrovati come se ci fossimo lasciati la sera prima. Ci lega una magia: non siamo amici come prima, ma amici veri!».

Ci parli del suo personaggio, il Presidente.

«Massimo Colombo, titolare d’una catena di alberghi, cerca una persona che si prenda cura di lui. Ha sempre scelto badanti-escort e non è paralitico. In questa commedia all’americana, raccontiamo l’Italia del tempo. Ho pensato ai ragazzini e al nostro genere passato. Ho puntato sugli anni Ottanta, avendo in mente Yuppies e le prime Vacanze di Natale».

Ritrovando De Sica, era cambiato qualcosa in lui?

«Di fatto no: abbiamo entrambi il senso del ritmo. Proveniamo dalla musica: io e Christian ci esibivamo nelle balere e nei locali di Milano, col gruppo La Pattuglia Azzurra. Io suonavo la batteria; lui cantava e mio fratello Fabio suonava la chitarra. Fu l’impresario di Celentano, Luigi Canzi, lo stesso che ha scoperto Al Bano, a farci incontrare nel 1971».

Come ricorda Christian, ai tempi?

«Aveva un microfono Sennheiser, sinonimo di talento e ricchezza: lo invidiavamo tutti. Nel 1974, quando gli morì il padre, ci siamo persi di vista. Nel frattempo, m’ero sposato e ho continuato a lavorare nello spettacolo, sponsorizzato da Cochi Ponzoni, Renato Pozzetto, Enzo Jannacci. Dieci anni dopo, rieccoci sul set del film di Carlo Vanzina, Yuppies: fu Sergio Corbucci a consigliarci di fare coppia comica. Siamo diventati una coppia di fatto e non era nelle nostre previsioni. Invece, ci siamo trovati bene. E abbiamo continuato a passarci la palla».

In scena avete improvvisato?

«Succede sempre di cogliere al volo qualche intuizione del momento. Ma quello che qualcuno aspetta come cinepanettone, in realtà è una commedia più articolata e curata. Con momenti emozionanti, che mi hanno commosso».

Dopo Amici come prima, ha altri progetti con De Sica?

«Intanto, vediamo come va questo film. Poi se ne parla».

Cinzia Romani, il Giornale

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