I MEDICI: BILANCIO FINALE

Si è conclusa la prima stagione della chiacchierata serie della Rai, che ha il difetto di cadere in cliché tremendi, ma non si merita tutti i commenti al vetriolo che ha ricevuto. Ecco cosa ne pensiamo dopo aver guardato gli ultimi episodi

i-medici«Lo chiameremo Lorenzo». Finisce nell’attesa del Magnifico la prima stagione dei Medici, la serie più discussa dell’autunno televisivo italiano. Martedì 8 novembre sono andati in onda su Raiuno gli ultimi due episodi (Purgatorio ed Epifania). I nuovi arriveranno il prossimo anno e ruoteranno proprio attorno a Lorenzo Il Magnifico.
L’assassino di Giovanni è stato rivelato (niente di sconvolgente, a conferma che la trama thriller contava ben poco), Lorenzo è stato ucciso (qualche lacrima è scesa), il nuovo nemico da sconfiggere è il banchiere Pazzi (fa più paura di Albizzi, per fortuna) e Maddalena aspetta il figlio di Cosimo, che Contessina decide di tenere in casa e allevare come se fosse suo (santa donna).
Nel finale, funziona e coglie di sorpresa l’omicidio di Lorenzo, che per la prima volta in otto episodi fa venire fuori il lato umano del glaciale Cosimo. L’antieroe protagonista, per quanto criticato, è piuttosto nuovo rispetto ai canoni italiani: Cosimo è indecifrabile, un bravo stratega, un padre e un marito freddo, sa essere giusto, ma anche spietato.
La dinamica più interessante è quella con la moglie (il personaggio più riuscito e il preferito del pubblico). La storia di Contessina è convicente, sentita. La De’ Bardi sostiene, aiuta, ama il marito, nonostante quel gesto di passione che tanto desidera non arrivi mai. È una donna forte, una compagna con cui fare squadra.
I Medici ha il pregio di portare sullo schermo personaggi femminili positivi, come quelli di Annabel Scholey, appunto, e di Valentina Bellè (Lucrezia Tornabuoni): due punti di riferimento per Cosimo e Piero.
Purtroppo, la serie ha anche il difetto di cadere in clichè tremendi. Alcuni esempi? Le amanti del protagonista (fra la lavandaia Bianca e la schiava Maddalena, non si sa chi è più stereotipata e insulsa) o la rivalità fra Cosimo e Marco Bello per il «cuore» di Maddalena. Lo stile è molto da soap opera.
Può e deve migliorare. Eppure, non merita i troppi (e troppo veloci) commenti al vetriolo che le sono stati rivolti. Come già detto, è fondamentale considerarla nel contesto del canale da cui è trasmessa e del pubblico a cui si rivolge. Non a caso, se la sono guardata in milioni.
Tutto sommato, vedendo sfilare per l’ultima volta sul piccolo schermo la tanto criticata famiglia, viene voglia di scoprire cosa li attenderà il prossimo anno.

Vanity Fair

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