Young Speed porta i suoi pensieri nella città dell’amore, Paris

Ricordi, nostalgia, ma anche spensieratezza, gioia, euforia e desiderio di stare insieme sono l’anima del brano

“Paris”, il mio nuovo singolo, è un brano a cui tengo tantissimo, il primo in uscita con Orangle Records e Universal Music Italia. È un pezzo molto ritmato, ma anche decisamente riflessivo, in cui ho cercato di riversare nero su bianco tutti i miei sentimenti; un’istantanea nitidissima di una relazione di coppia giunta al capolinea che ha come cornice la città dell’Amore per antonomasia, Parigi. Ricordi, nostalgia, ma anche spensieratezza, gioia, euforia e desiderio di stare insieme, sono al centro della narrazione, un racconto saturo di effervescenza ma al tempo stesso di impegno nella stesura di un racconto scritto a quattro mani che ha visto calare la parola “fine” sul palco di due cuori ormai spezzati, disillusi e quasi agli antipodi l’uno dall’altro. Nel testo si evince il desiderio di portare la persona che ancora ci fa battere il cuore in un luogo ideale da sogno, meraviglioso, distante dai problemi, dalle responsabilità che ciascuno di noi è chiamato ogni giorno ad assolvere, per staccare la spina della mente e riaccendere quella dell’anima, per evadere, anche solo per un breve periodo, dal tram tram quotidiano e assaporare quei momenti ormai trascorsi, ma ancora ben impressi sulle pareti del cuore. Sul fonte sonoro, la produzione è stata affidata al mio producer di riferimento, Max Giorgetti (già per Random e molti altri), un professionista che ringrazio moltissimo per la sua competenza e la sua capacità di corroborare di emozioni ogni release che gli ho proposto e che è riuscito a trasporre perfettamente in musica tutto ciò che volevo trasmettere. “Paris” si identifica indubbiamente nella branca del pop-trap, ma come ogni canzone che nasce da un’esperienza vissuta intensamente in prima persona, si sveste di definizioni e categorizzazioni per incanalarsi nelle esperienze, nei ricordi e nelle consuetudini di ogni ascoltatore. È una canzone che punta i riflettori su quel filo sottile che lega due anime divise dalle vicissitudini della vita, due persone che, indipendentemente da tutto e da tutti, saranno per sempre l’una parte dell’altra. Emozioni e ricordi indelebili che scandiscono una storia terminata, con l’assoluta certezza interiore che, infondo, il senso del viaggio, di un qualsiasi viaggio nell’universo della nostra esistenza, è l’essenza della condivisione nel bene e nel male. «Mentre, l’amore vola in cielo, lacrime amare ti porterò a Paris», è uno dei passaggi del testo in cui descrivo come, anche quando una relazione è terminata, le persone importanti ci rimangono dentro e sono con noi in qualsiasi posto andiamo, una parte integrante e imprescindibile dei nostri giorni e della nostra evoluzione personale. Produzione di alta qualità e videoclip iconico, emozionante e suggestivo, sono sicuramente i punti di forza di questo pezzo, ma credo che anche la parte testuale, con un racconto sincero e realistico dei motti interiori che scaturiscono al tramonto di una storia d’amore, tra traslati, analogie e punchlines, sia di assoluta rilevanza, soprattutto in un momento storico in cui le parole hanno un valore in netta antitesi: a volte pensano troppo, altre, troppo poco. E spesso accade che si preferisca tenersi tutto dentro, per evitare il giudizio, la critica, l’incomprensione, anche quando, parlandone, si potrebbero risolvere tante situazioni di stallo. Nel mio piccolo, ho cercato di scrivere un brano che riportasse i termini di “amore”, “mancanza”, “impegno”, e più in generale, “sentimento” al centro di un microcosmo unico e ineguagliabile, quello che ciascuno di noi porta in sé, nella parte più profonda del proprio animo. Inoltre, ho voluto trasmettere il concetto del tempo, di quanto sia fondamentale trascorrerlo con le persone che amiamo: ognuno di noi ha dei doveri, delle scadenze, spesso accompagnati da quella serie di stati d’animo scomodi come l’ansia da prestazione o il non sentirsi all’altezza, ma è fondamentale riservare uno spazio luminoso per i nostri affetti, per coloro che ci danno la carica e l’energia necessarie per affrontare ostacoli, intoppi e momenti di stasi. Onestamente, credo che il tempo sia ciò che di più prezioso abbiamo al mondo, ma, troppo spesso, ci ritroviamo ad essere più impegnati a pensare a quanto scivoli via dalle nostre dita che ad assaporarlo, gustandone ogni declinazione di sapore: ecco, Young Speed, il mio personaggio, è molto affine alla mia persona, alla mia personalità, al mio carisma; è un eterno Peter Pan che non smetterà mai di sognare e vola libero tra le lancette che scandiscono i giorni per coglierne ogni sfumatura. La mia musica è il riflesso di quello che sono e “Paris” è questo, il mio sentito lascito a ciò che è passato, ma che, ogni giorno, risuona nel cuore per ricordargli di battere, perché l’amore è «il migliore hotel ma con una stella in più».

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