Di cosa parla Bodyguard la serie Tv che potrebbe stracciare ogni record

In Gran Bretagna la prima puntata è stata seguita sulla Bbc da oltre 10 milioni di spettatori e il plauso dei media è stato unanime

Il 26 agosto la Gran Bretagna si è fermata. Più di dieci milioni di spettatori si sono piazzati davanti alla Tv, sintonizzati su BBC One, per assistere alla prima puntata di Bodyguard, la serie che tutti loro stavano aspettando. Uno degli esordi più felici della storia della tv inglese. Guardian, Telegraph, tutta la stampa è in totale visibilio per la serie che narra, in sei puntate, le vicende riguardanti l’agente David Budd, veterano di guerra che trova impiego nella Metropolitan Police Service di Londra, e al quale viene dato l’incarico di proteggere l’ambizioso ministro degli Interni Julia Montague, la cui politica conservatrice però rappresenta tutto ciò che lui disprezza. Nella serie però il Salvini inglese è una donna e scatterà ovviamente un rapporto di amore e odio con l’agente Budd che sta tenendo sulle spine chiunque all’ombra del Big Ben.Il creatore Jed Mercurio, già conosciuto per aver creato un altro cult della tv inglese Line of Duty, ha dichiarato sui suoi due attori protagonisti: “Il successo di Bodyguard è un omaggio al magnetismo dei nostri due protagonisti, Richard Madden e Keeley Hawes”. I critici sono unanimi nel commentare in maniera entusiasta il lavoro offerto dai due attori, che riescono perfettamente a mettere in scena un rapporto tanto intenso quanto ambiguo, certamente appassionante; scrivono anche che non si tratta soltanto della migliore serie del 2018, ma di un evento unico. La parola evento non è utilizzata a caso, quello che gli inglesi, dicono, hanno assaporato è la sensazione di riunirsi davanti alla tv per una serata che sai che resterà nella storia della telecomunicazione britannica; così come non accadeva dagli anni ’80. E solo una serie può ormai creare tutto ciò. Quelle serie tv, che da Lost in poi hanno cominciato una lenta rivoluzione mondiale, oggi arrivata probabilmente all’apice, che ha regalato una nuova età d’oro al piccolo schermo. A Hollywood fanno a gara per produrre o essere ingaggiati in serie tv e le piattaforme appena nate in rete, Netflix ovviamente su tutte, hanno consentito al mercato di stiracchiarsi. Insomma, c’è posto per tutti; star dietro a tutte le serie interessanti in onda impegna quasi come un lavoro, ma spesso la soddisfazione ripaga, lavori grandiosi come al cinema non se ne vedono da anni. Un’età d’oro on demand insomma, diversa, ma che verrà certamente ricordata. Ci sarà un tempo in cui, ne siamo certi, anche in Italia si riuscirà a vivere collettivamente un evento televisivo che non sia il Festival di Sanremo, in cui anche le tv in chiaro riusciranno a scrollarsi di dosso questi insopportabili vestiti vecchi e impolverati per produrre serie anche per under 50, abbandonando carabinieri da barzelletta, vecchi preti e buonismo fatto in casa per accodarsi allo stile di Sky magari, che negli anni ha fatto dell’ottima televisione con Romanzo Criminale, Boris, Gomorra e Suburra. Arriverà un tempo, forse, certamente in ritardo. Ora tocca agli inglesi e speriamo, presto, anche sui nostri schermi, stare ad assistere alle avventure di Bodyguard.

Gabriele Fazio, agi

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