Carolina Marconi si rasa a zero per la chemio: «L’umore è sempre alto»

La showgirl venezuelana ha tagliato i capelli a zero, mentre affronta la chemioterapia per sconfiggere il tumore che l’ha colpita. La aspettano mesi impegnativi, ma resta positiva. L’ottimismo è la sua arma più potente

Piuttosto che aspettare la caduta dei capelli come conseguenza della chiemioterapia, Carolina Marconi ci ha dato un taglio, da sola, e si è mostrata ai follower con la testa completamente rasata, e un sorriso bellissimo, quello di sempre.

«Ecco a voi la vostra pelatina», ha esordito la showgirl venezuelana pubblicando lo scatto su Instagram. «Ho rasato i capelli da sola, non ne potevo più di vederli cadere..e rasarli è stata una liberazione. Comunque con questo caldo sono molto fresca e leggera, vediamo il lato positivo, comunque non mollo l’umore “a pallettoni” nonostante tutto», ha aggiunto senza perdere il buonumore. «La salute è la cosa fondamentale, questo percorso mi sta insegnando molto…dico sempre che non sono malata ..non siamo malati ..solo è una situazione da risolvere».

Poi il ringraziamento ai fan, per tutti i messaggi di supporto che sta ricevendo ogni giorno. A dare l’annuncio della malattia, un cancro al seno, era stata lei stessa, sempre via social. La diagnosi lo scorso 24 marzo. «Ricordo che quando me l’hanno detto mi si è gelato il sangue e sono scappata in lacrime al bar della clinica. Mi sono sentita finita come donna. Pensavo ai miei progetti, al sogno di diventare mamma, mi mancava l’aria». Poi l’intervento, e l’inizio di una battaglia impegnativa, ma affrontata subito con lo spirito giusto.

«Sono cose che vorresti non ti accadessero mai, ma voglio provare a trovare il lato positivo», aveva aggiunto, pronta ad affrontare sei mesi di chemioterapia. «Mi sento fortunata per l’amore che mi circonda, ringrazio la mia famiglia, il mio compagno, i miei amici e i medici che mi stanno seguendo giorno dopo giorno. Sono pronta ad affrontare la situazione senza perdere l’entusiasmo: si combatte e tutto si risolve».



Fonte: Vanity Fair

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