BACIO GAY: RAI2 LO CENSURA. POLEMICA SOCIAL, LA REPLICA: «ECCESSO DI PUDORE»

Anche la produttrice, la superinfluente Shonda Rhimes, twitta il suo disappunto. E per farsi perdonare Rai2 ri-trasmette la serie nella versione integrale, senza censure

connor-oliver-jack-falaee-conrad-ricomora-how-to-get-away-with-murderCensura di scena gay. L’Italia che va verso il 2020 come quella del secolo scorso. E la tv di Stato che — per uno strano cortocircuito arcobaleno — sconfessa quello stesso Stato che ha fatto diventare leggi le unioni civili delle coppie omosessuali. Venerdì sera Rai2 ha mandato in onda in prima serata la prima stagione di Le regole del delitto perfetto (in inglese How to Get Away with Murder, con hashtag #HTGAWM anche in Italia), un thriller giudiziario in cui i buoni sono buoni pure avendo commesso — anche se accidentalmente — un omicidio. Ma qui la trama conta poco.
La voce arriva anche all’attore americano Jack Falahee
Contano le scene che sono sparite, pochi secondi, non molti frame, ma quanto basta: tipo l’impeto di un bacio tra due uomini. Zac. Via. Taglia e cuci e la scena «scandalosa» non c’è più. Ma è dura vivere nell’Italia del secolo scorso e contemporaneamente in quella di oggi con spettatori sensibili e social network rapidissimi. In poco tempo la notizia circola, monta la protesta social — la piazza virtuale che ha sostituito quella fisica —, appaiono i confronti tra l’originale e l’aggiustato di Rai2. La voce arriva anche all’attore americano Jack Falahee — protagonista della serie e del bacio — che twitta il suo disappunto («dannazione, che follia») e lo rilancia ai suoi 300mila follower. Si muove addirittura la produttrice, la superinfluente Shonda Rhimes: «La censura di qualunque amore è imperdonabile»
L’autogol di una funzionaria troppo zelante
La censura è un autogol che prende in contropiede la stessa Rai2, dove pare che una troppo zelante funzionaria abbia deciso di intervenire con l’accetta, a insaputa della stessa neo-direttrice di rete Ilaria Dallatana. Insomma è il classico caso dei fidi scudieri molto più realisti del re, che dimenticano che ormai, da un po’ di anni, non siamo più un regno ma una repubblica. Spiega Dallatana: «Non c’è stata nessuna censura, semplicemente un eccesso di pudore dovuto alla sensibilità individuale di chi si occupa di confezionare l’edizione delle serie per il prime time. Capisco l’irritazione, ma mi preme far notare che dopo anni e anni di serie esclusivamente poliziesche Rai2 ha cominciato a proporre titoli di diverso contenuto, quali Le regole del delitto perfetto e Jane the Virgin, che tratta di maternità surrogata. Anche queste polemiche ci aiutano a prendere le giuste misure per il futuro. Come dimostrano anche le scelte fatte per i nuovi palinsesti, Rai2 sarà sempre più sensibile alla complessità del mondo contemporaneo». Detto, fatto. Domenica Rai2 riproporrà il telefilm nella versione integrale. Senza tagli né censure.
Una favola romantica
Le regole del delitto perfetto è la storia di un’avvocata e professoressa di diritto penale, Annalise Keating (interpretata da Viola Davis), che sfida gli studenti a risolvere alcuni dei casi più difficili di cui il suo studio si occupa e alla fine sceglie i cinque più bravi perché lavorino con lei. Jack Falahee ha un ruolo chiave nella serie, interpreta Connor Walsh, uno dei «Keating Five». Oliver (l’attore Conrad Ricamora) invece è un hacker di cui Connor si serve per ottenere informazioni. Ma la loro da relazione occasionale, diventa stabile e se il centro della serie è ovviamente il thriller e il flashforward sul delitto che hanno commesso, la loro favola romantica — in pieno stile Shonda Rhimes, basti pensare a Grey’s Anatomy — ha creato uno zoccolo empatico di spettatori che seguono il loro amore con tanto di hashtag dedicato (#coliver, a mettere insieme i due protagonisti Connor e Oliver).
La tematica gay e la società civile
A proposito del suo personaggio e del riflesso che la tematica gay affrontata in modo così libero ha sulla società civile, Jack Falahee aveva commentato: «Sono contento che la gente stia parlando del mio personaggio, raffigurato in modo complesso e positivo, e che questo ruolo abbia scatenato un ampio dibattito. E se possiamo avere dialoghi su questi temi, penso che queste tematiche saranno meglio accettate. Credo che sia questo lo scopo dell’intrattenimento». L’ideatore della serie Peter Nowalk, gay dichiarato, ha raccontato di aver volutamente inserito nel telefilm molte più scene di sesso gay rispetto a quelle etero. Pensa infatti che in tv le prime abbiano molto meno spazio delle seconde. Vero. Le scene di sesso etero la zelante funzionaria Rai l’altra sera non le ha censurate…

Renato Franco, Il Corriere della Sera

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