L’italiano arcaico del filosofo della tv. Ovvero: quando il troppo stroppia

(Tiziano Rapanà) Diego Fusaro, in breve tempo, è diventato un personaggio tv. Il filosofo di ispirazione marxista-leninista lo si vede, un giorno sì e l’altro pure, nei talk show più noti al pubblico. Fusaro si distingue in questi salotti per un uso di un italiano arcaico, pieno di termini in disuso. Fusaro chiama questa pratica “veterolingua italica”. I presentatori e commentatori suoi colleghi il più delle volte ci ridono su e financo lo sfottono, ma Fusaro imperterrito continua a pellegrinare in questo sentiero tutto suo. Rispetto la scelta di Fusaro. Non la condivido appieno, ma indubbiamente l’italiano odierno è sozzato da un eccesso di anglicismo. Tuttavia questa “veterolingua italica” mi pare eccessiva. L’altro giorno ho visto sul blog di Fusaro un’immagine che rappresenta i fondamenti di questa lingua. Si tratta di un vademecum che sostituisce l’inglesismo con un adattamento in lingua italiana. Vi riporto qualche esempio. Secondo Fusaro non si dovrebbe più dire toast, bensì fetta di pane tosto. Sostituire il consommè – che fu peraltro il pretesto per uno sketch fra Totò e Macario nel film Totò di notte n. 1 – con consumato. E soprattutto si deve smettere di usare l’espressione “avere un flirt”: è più corretto, per il filosofo, dire “fiorellare”. Dunque, ad un amico o amica, non dovrete più dire “sto flirtando con…”, ma “sto fiorellando con…”. Ve l’immaginate l’equivoco? Eh sì, perché quel “fiorellando rimanda ad altri verbi al gerundio legati a faccende di natura carnale. Ma al di là del malinteso, vi pare normale andare al bar e ordinare una fetta di pane tosto con un prosciutto e formaggio? Oppure ordinare, in un ristorante, una porzione di consumato? Giusto rispettare la nostra amata lingua, ma abbarbicarsi in una difesa di una cultura sorpassata mi pare troppo. Eppoi il consumato è il participio passato del verbo consumare, cosa c’entra con il brodo? Qualcuno di voi potrebbe contestarmi questa affermazione, giacché nel vocabolario Treccani per consumato si intende anche il brodo ristretto. Tuttavia quanti di voi, nello svolgere del vostro quotidiano, ordinate o preparate e bevete un consumato?

tizianodecoder2@gmail.com

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