Cristiana Capotondi è “Bella da morire”: «La fiction tv contro i femminicidi»

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Quando una donna svanisce nel nulla, dietro la sua scomparsa c’è quasi sempre un uomo che le ha tolto la vita. È la convinzione dell’ispettrice Eva Cantini, la protagonista – interpretata da Cristiana Capotondi – della serie Bella da morire, 4 puntate prodotte da Cattleya in collaborazione con RaiFiction e dirette da Andrea Molaioli, dal 15 marzo in prima serata su Rai1.

Perché il suo personaggio ha questa teoria?
«Perché non crede che le donne scappino e perché negli anni ne ha viste tante uccise da uomini, quindi da subito associa a un femminicidio la scomparsa di una ragazza del suo paese».

Il tema è tristemente attuale, l’ultimo femminicidio risale a ieri.
«Sì, è una piaga. Fa molto male, al di là del fatto che perda la vita un essere umano, che questi uomini vogliano colpire il simbolo culturale, la femminilità».

Cosa si può fare contro questa piaga?
«Ognuno nel proprio piccolo può fare qualcosa, nel raccontare queste storie la serialità e i film riescono a far capire alle donne che devono stare attente alla propria grazia, agli uomini che le donne negli ultimi sessanta anni sono cambiate e hanno ambizioni e aspirazioni».

Che ne pensa di Una, Nessuna, Centomila. Il concerto, che si propone di aiutare le donne vittime di violenza?
«Mi sembra una bella iniziativa, con una sua valenza, ed è molto bello vedere tutte queste artiste insieme. È importante che siano stati coinvolti anche gli uomini, le donne sono un patrimonio di tutti».

Anche nella fiction c’è solidarietà femminile?
«Sì, c’è un trittico di donne, tutte con ruoli apicali (le altre due sono Lucrezia Lante Della Rovere, nei panni di un pm, e Margherita Laterza che interpreta un giovane medico legale, nella foto piccola), che si uniscono per aiutare altre donne, è molto bello questo».

Quale sarà il suo prossimo ruolo?
«Sarà un altro bel personaggio femminile di valore, in un film-tv per la Rai. Avremmo dovuto iniziare le riprese a marzo ma sono slittate per la situazione sanitaria attuale, probabilmente cominceremo a girare a maggio».

Anche lo sport si è fermato, lei è che vicepresidente della Lega Pro di calcio ne sa qualcosa.
«Siamo stati i primi ad essere toccati, a fine febbraio abbiamo avuto casi di contagio in una squadra, la Pianese, all’inizio abbiamo bloccato le partite settorialmente, poi le abbiamo disputate a porte chiuse e alla fine è arrivato lo stop. È una brutta situazione, noi abbiamo la possibilità di recuperare a giugno, non so come farà la Serie A, visto che in quel periodo si dovrebbero disputare gli Europei. Ma se tutti noi saremo bravi, rispettando le disposizioni del decreto, già nel giro di una settimana si dovrebbe vedere un’inversione di tendenza nei contagi».

leggo.it

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