Roma, il Maxxi si trasforma e diventa “Grande”. Franceschini: si va nella direzione giusta

Presentato il nuovo progetto a 10 anni dall’apertura del museo. “Innovativo e sostenibile, occasione di collaborazione tra istituzioni, pubblico e privato”, ha commentato il ministro della Cultura

Da Maxxi a Grande Maxxi: a dieci anni dalla sua nascita il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma si trasforma grazie alle tre parole-chiave di sostenibilità, innovazione e inclusione e si ingrandisce con nuove aree acquisite dal ministero della Difesa. 

“Il progetto Grande Maxxi va nella direzione giusta, è quello di cui oggi ha bisogno l’Italia, perché è una grande occasione di collaborazione tra istituzioni e tra pubblico e privato”. Così il ministro della Cultura Dario Franceschini alla presentazione del progetto che trasformerà il museo di via Guido Reni.  “E’ un grande investimento sull’arte contemporanea, sulla ricerca e sull’innovazione, che unisce diversi ministeri. Quindi, è una grande sfida per il Paese”, ha aggiunto.

“Il valore che ha assunto il Maxxi ha un riconoscimento internazionale perché i musei sono luoghi di vita che arricchiscono le persone. Il compito di tutelare le generazioni prima di noi non ci solleva dalla responsabilità di tutelare l’arte contemporanea. Riusciremo a lavorare tutti insieme e a rispettare i tempi, perché è una sfida che dobbiamo vincere per il Pnrr. Quindi lavoreremo per rispettare i tempi”, ha spiegato Franceschini, sottolineando che “il Paese ha bisogno di credere nel futuro e investire nel futuro questa è una grande occasione di collaborazione interistituzionale.

Il Grande Maxxi del futuro sarà, dunque, un polo di ricerca che sperimenti il rapporto tra architettura, arte, scienza e intelligenza artificiale, un centro d’eccellenza per il restauro del contemporaneo, con nuovi spazi per la formazione, depositi intelligenti e accessibili e un nuovo paesaggio di verde urbano con orti produttivi. Una nuova sfida green con obiettivo carbon neutrality e superamento delle barriere fisiche, sensoriali e digitali.

“Ogni giorno, attraverso lo sguardo e le visioni di artisti, architetti, designer, maestri della fotografia e i programmi di approfondimento cui hanno partecipato intellettuali, filosofi, scienziati, esperti di diverse discipline, abbiamo esplorato i temi più urgenti del nostro tempo, tra cui il rapporto tra uomo e natura, tra arte, architettura, scienza e intelligenza artificiale”, ha ricordato Giovanna Melandri, presidente Fondazione Maxxi.

“Abbiamo imparato molto negli anni della pandemia, portando i nostri contenuti sul digitale e rafforzando la funzione educativa e sociale del museo. Ora è il momento di una ‘naturale’ e ulteriore evoluzione, nel segno della rigenerazione urbana, della sostenibilità e delle tecnologie più avanzate, per confrontarci con il ‘mondo nuovo’ che deve nascere dalla crisi sindemica, ambientale, sociale, sanitaria e diventare ancora di più laboratorio di futuro”, ha aggiunto.

“Con questo progetto ci candidiamo a essere protagonisti del programma New European Bauhaus lanciato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Il cantiere Grande Maxxi dovrà essere occasione di nuova progettualità e nuova occupazione per molti giovani, ricercatori, artisti, creativi. Con Maxxi L’Aquila abbiamo dimostrato di avere capacità di progettazione e realizzazione. Ora siamo pronti per questa nuova sfida per far crescere il Maxxi del futuro”, ha concluso Giovanna Melandri.

In occasione della presentazione del Grande Maxxi, è stato annunciato anche il bando del concorso internazionale di idee per il nuovo edificio multifunzionale e il sistema di verde pubblico attrezzato.

Torna in alto