Tv: Skianto di Filippo Timi diventa show su Rai3

Per l’attore in uscita anche un disco omaggio a Buscaglione

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Un omaggio alla televisione italiana e ai suoi programmi, Sanremo e Fantastico in particolare. È lo ‘Skianto’ di Filippo Timi, che porta su Rai3 due prime serate di ‘one-man show’ rivisitando e riscrivendo il suo ormai famoso spettacolo teatrale.
La prima serata sarà il prossimo 13 febbraio con ‘Skianto Sanremo ’67’, per un viaggio nel festival della canzone italiana tra ricordi inediti del passato, raccontati da un Pippo Baudo nei panni di una guida-Virgilio, e nuovi e inaspettati finali fatti di ‘se’ e di ‘ma’. Tra storiche canzoni riarrangiate da Raphael Gualazzi e reinterpretate da Mario Biondi, Petra Magoni, China Moses, Simona Molinari (solo per citare alcuni dei protagonisti della serata) Timi si è chiesto, ad esempio, “cosa sarebbe successo se Tenco non fosse stato escluso?”.
La serata del 20 febbraio, invece, sarà dedicata ai grandi show del sabato sera con ‘Skianto Fantastico Show’: “il mio Skianto è stato ‘televizzato’ – scherza l’attore umbro alla presentazione al teatro Parenti di Milano inventando nuove parole -. Non è lo stesso spettacolo, c’è il concept”: da un lato lo stupore, accostamenti che spiazzano, l’ironia, il gioco del Timi sul palcoscenico, dall’altro “i glitter, balletti, i costumi”. Con Timi in questa serata anche Ornella Vanoni, in una versione inedita, e Alba Parietti.
Due show complementari seppur diversi che – sulla falsa riga dell’originale portato in teatro da Timi nel 2014 – uniscono balli, sketch, monologhi e musica per riflettere e omaggiare la televisione che “è una finestra sul mondo”.
“In tutti i miei spettacoli- spiega – ci sono dei riferimenti alla televisione perché rispecchia un po’ il pensiero della società contemporanea”.
E dopo il teatro e la televisione, Timi si dedica anche alla musica con un disco (in uscita sempre il 13 febbraio) in cui reinterpreta i più grandi successi di Fred Buscaglione.
“Buscaglione è una passione per me, mi è sempre piaciuto come cantava. Ha creato all’epoca un immaginario sconvolgente, uno schianto, e ha una parte attoriale molto forte in cui mi riconosco, nelle canzoni ti racconta delle storie”, ha detto l’attore.
“Quando canto – conclude – non balbetto e cantare è una gioia enorme, qualcosa di nuovo che non avevo mai fatto. sono due prime volte per me”.

Ansa.it

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