Sul futuro lascia la porta aperta, ma non si sbilancia. “A questo punto ho tanto bisogno di ombra, per poi riaccendere i riflettori quando tornerò a fare il mio percorso individuale”. La casacca da direttore artistico, comunque, gli suggerisce già come cambiare il festival, riportando “da 24 a 20 il numero degli artisti in gara” e riducendo “la durata delle puntate”. E soprattutto modificando i meccanismi di formazione delle classifiche: “Se il festival vuole davvero essere una manifestazione popolare, potrebbe essere giudicato solo dal televoto”, dice dopo la rivolta web contro le preferenze delle giurie tecniche che hanno ribaltato il giudizio del pubblico.
ANSA