VASCO ROSSI LASCIA LIVE NATION PER I SECONDARY TICKETING

La decisione del rocker è arrivata dopo la messa in onda del servizio de ‘Le Iene’ in cui verrebbe dimostrato il rapporto commerciale tra l’organizzazione e il sito Viagogo

vasco rossiVasco Rossi ha deciso di lasciare Live Nation. La decisione è nata dopo il servizio messo in onda dal programma di Italia 1Le Iene‘ nel quale Matteo Viviani, grazie ad alcuni documenti in suo possesso, avrebbe messo in luce un rapporto commerciale tra la filiale italiana di Live Nation, una delle più grandi aziende mondiali nell’organizzazione di spettacoli dal vivo, e la piattaforma di secondary ticketing Viagogo.
Secondo Viviani, il sito avrebbe ricevuto un certo numero di biglietti direttamente da Live Nation per rivendereli sul mercato secondario: questa pratica non sarebbe consentita dagli accordi stipulati dalla stessa Live Nation, che ha firmato un contratto di esclusiva con il sito di prevendita Ticketone. Vasco, che è uno degli artisti di punta di Live Nation Italia, ha comunicato la sua decisione attraverso la sua pagina Facebook: “Dopo aver appreso dal servizio televisivo de Le Iene di un possibile coinvolgimento di Live Nation nella rivendita “secondaria” di biglietti per i concerti in Italia – si legge nella nota – Giamaica management comunica di avere attualmente sospeso ogni rapporto commerciale con Live Nation e si riserva di agire per vie legali essendo totalmente estranea a quanto emerso dal servizio giornalistico. Giamaica ritiene che l’attività di secondary ticketing, altamente speculativa, è da tempo riconosciuta come dannosa non solo per il pubblico ma anche per gli artisti che a loro insaputa e loro malgrado si ritrovano per errore coinvolti”.
Proprio ieri il pm di Milano Adriano Scudieri ha aperto un’inchiesta – al momento contro ignoti – in cui ipotizza i reati di “sostituzione di persona” e “truffa informatica” per la gestione e la vendita dei biglietti per i concerti di Bruce Springsteen e Coldplay.
INCHIESTA – GLI AVVOLTOI DEL BIGLIETTO ONLINE
Vasco, insieme ad altre star della musica italiana tra cui Zucchero, Jovanotti, Ligabue, Eros Ramazzotti, Litfiba e Francesco De Gregori, è tra i firmatari della petizione #noSecondaryticketing lanciata dalla Siae che chiede ‘l’abolizione del secondary ticketing attraverso l’oscuramento di tutte le piattaforme online che speculano sulla rivendita dei biglietti’.
In un breve comunicato Live Nation Italia esclude poi di aver fatto riferimento ad artisti italiani: “Live Nation precisa e puntualizza che le affermazioni contenute nel servizio si riferivano unicamente a pochi Artisti internazionali e che nessuno degli Artisti italiani ha mai chiesto di assegnare biglietti dei loro spettacoli al mercato di vendita secondario. Ugualmente Live Nation garantisce di non aver spontaneamente immesso sul mercato secondario quantitativi di biglietti dei concerti di Tiziano Ferro, Giorgia e Marco Mengoni, attualmente in vendita”.
Immediata la risposta di Tiziano Ferro: “Sono sconcertato, amareggiato e fortemente indignato a causa dei recenti avvenimenti che coinvolgono Live Nation Italia. Vorrei concedermi alla rabbia e all’istinto del momento ma la verità è che non posso. La mia priorità sono le circa 150.000 persone che hanno già deciso di esserci durante il mio prossimo tour. Mi è stato assicurato e garantito che Live Nation non ha mai, oggi come in passato, immesso miei biglietti sul mercato secondario. Detto ciò prendo le dovute distanze da chi ha sbagliato, per loro ci saranno di certo conseguenze ma adesso ho solo una priorità: questo tour e i miei fan. Non possiamo fermarci, nonostante tutta la bruttezza che ci sta investendo”.
Segue il comunicato di Marco Mengoni: “Lavoro con Live Nation dal 2014 e né io né il mio management abbiamo mai avuto alcuna evidenza di irregolarità nella vendita dei concerti. Siamo sconvolti dall’accusa mossa da De Luca secondo cui gli artisti imporrebbero la pratica di vendita illegale di biglietti e dichiaro la mia assoluta estraneità ai fatti. Attraverso i nostri legali stiamo facendo le opportune indagini per la tutela dei diritti del pubblico e per verificare la massima trasparenza sullo svolgimento dei fatti”.

Andrea Silenzi, il Corriere della Sera

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